Ideata da Daniela Gennari, Sandra Simonazzi, Giuliano Cardellini, Roberto Pecci, con la collaborazione di Emanuela Rossi (una fuoriquota) si è tenuta lo scorso 24 novembre al “Capriccio di mare”. Cena a base di pesce, musica dal vivo, iniziata alle 9 di sera, le danze si sono chiuse alle due e mezzo del mattino. Giuliano Cardellini, avvocato, autore di poesie d’amore, è stato il Pippo Baudo della situazione; al suo fianco la graziosa “valletta”, Emanuela Rossi. Cardellini ha letto tre delle sue liriche: “Ho bisogno di te”, “Notte silente”, “Gocce di felicità” e regalato agli amici una pergamena con i versi tratti dal suo libro: “Diciannove poesie d’amore e una rosa”.
I ragazzi del ’56, hanno rievocato gli anni delle elementari e delle medie. Hanno riportato vecchie istantanee mai dimenticate. Il giardino di Aldo Merli come luogo dei giochi. Tutti a sorridere quando hanno rievocato le gesta di Enzo Natali. Con un ombrello, si arrampica su un albero. Lo apre e si getta come se fosse un paracadute; si fa male ad un piede. Alle elementari si è ricordata la fiera rivalità con gli amici che andavano a scuola dalla Maestre Pie. Sulla targa, alla parola “Pie”, aggiungevano una “S”, per farla diventare: “Spie”. E che dire delle amiche più corteggiate? Il referendum è stato unanime. Le adolescenti più attraenti che turbavano la spensieratezza dei sogni giovanili erano Maria Ripa e Franca Mancini.
Una serata alla quale sono mancati in pochissimi. Edoardo Sanchi è giunto da Milano. L’appuntamento è stato caratterizzato da un piccolo ricordo: un piatto in ceramica di Limoges. E oltre alla classica foto-ricordo, è stato girato anche il film. I cinquantenni si sono lasciati con una promessa: “Se non l’anno prossimo di sicuro ci rivedremo tra 5 anni, perché la cosa bella è semplicemente rivedersi”.
Sull’invito, scritto da Cardellini,c’era: “Nel mezzo del cammin di nostra vita / è bello incontrarsi in una serata gaia. / Abbracciarsi nei ricordi lontani / ci renderà tutti così vicini / . E tra cena, sorprese e balli / sarà dolce sapere che / siamo tutti i Ragazzi del ’56”.