– Morciano Città Mercato significa 238 negozi in uno scenario urbanistico unico, alto, civile, esaltato da edifici semplici non meno che di pregio. A suo modo, e non è proprio un’eresia affermarlo, è una Piccola Parigi e più avanti vedremo perché. Tutte le attività commerciali si trovano in un raggio di 300 metri. Propone una gamma di offerte per ogni gusto, ogni sensibilità, ogni capriccio economico. Insomma, ci si può sbizzarrire e attingere idee regalo, oggetti utili, piaceri, sensazioni.
La Città Mercato è un caleidoscopio di colori: dal grande magazzino (tessuti, casalinghi, alimentari, oggettistica, gioiellerie e chi ne ha più ne metta), fino al negozio più esclusivo. Nella prima sfera rientra la Mofa, dove ogni prodotto segue un forte adagio giapponese: il meglio al prezzo più basso. E che dire del supermercato Del Magno in pieno centro, o della Conad appena fuori, verso Cattolica.
Nella seconda invece ci sono le vetrine cosiddette di gamma più alta, ma con lo stesso spirito. Uno dei cardini è Pironi, abbigliamento uomo. Non solo clientela nel raggio di 5 chilometri, attira appassionati per il taglio perfetto e i tessuti di qualità anche da molto lontano: Torino, Ravenna. Lino Pironi prima di essere un negoziante è un sarto che ama il proprio lavoro, con hobby di sensibilità, come il teatro e le camminate nella natura.
Lo stesso discorso vale per le calzature Gambini. Scarpe di qualità basate su solidità: alle spalle una famiglia di calzolai che facevano le scarpe su misura. Un atteggiamento dal cuore antico soltanto adattato ai tempi.
A Morciano è facilissimo parcheggiare, sia nelle larghe strade del centro (su ambo i lati), sia negli ampi parcheggi appena fuori.
Si diceva, Morciano una Piccola la Parigi. Lo si legge nelle larghe strade, nei marciapiedi larghi tre metri, nelle strade ampie e ortogonali (incrocio ad angolo retto), da accampamento romano e da Parigi, da Torino. Questo grazie ad un signore, Diomede Forlani. Morciano gli ha intitolato una strada, importante e ombreggiato dal nobile leccio. Geometra, Diomede lavorò per un periodo a Torino, quando tornò nella sua Morciano la progettò sui principi di Torino, di Parigi.