L’intervento
Emma Petitti, assessore regionale
«Stiamo purtroppo assistendo a una fase storica e politica in cui il riconoscimento dell’autonomia e dei diritti delle donne sono sotto attacco. Dalla messa in discussione della legge 194, al ddl Pillon con il quale si sta cercando di mettere in serio pericolo anni di conquiste, alla continua denuncia di femminicidi e infanticidi. Alla luce di tutto questo, occorre con maggior determinazione dare concretezza alle politiche per la parità di genere nelle quali la sinistra crede, si riconosce e per le quali si è sempre battuta nel corso degli anni. Le politiche di genere devono diventare “politiche strutturali” interpretando il bisogno di uguaglianza. In un contesto governativo regressivo, dal punto di vista dell’emancipazione femminile, quale è quello attuale, occorre continuare a battersi per i diritti di libertà e fornire strumenti di garanzia, ora e per il futuro. I movimenti politici devono sapere cogliere e prendere spunto dalle esperienze positive, frutto del lavoro delle istituzioni come la Regione Emilia-Romagna. Non possiamo fare passi indietro con leggi oscurantiste. Ecco perché ora più che mai dobbiamo essere coesi, remare tutti insieme nella stessa direzione perché i diritti delle donne sono diritti di civiltà».
Così la riminese Emma Petitti, assessore alle Pari Opportunità della Regione Emilia-Romagna, in occasione di ‘Libere tutte. Idee, esperienze, desideri: donne che cambiano l’Italia’, l’appuntamento che si è tenuto questa mattina, domenica 10 febbraio, al Centro Civico Savena di Bologna.
Una sala gremita di simpatizzanti del centro sinistra che hanno voluto prendere parte alla Piazza Grande Donne del candidato alla segreteria del PD Nicola Zingaretti per riflettere sulle politiche per le donne.
Interventi strutturali che hanno unito crescita, innovazione e coesione sociale: sostegno al lavoro femminile; sfera del welfare con servizi educativi e fondo per la non autosufficienza in vista della grande sfida della conciliazione sui tempi di vita; bilanci di genere dei comuni per leggere gli impatti delle politiche pubbliche su donne e famiglie; sostegno alle imprese femminili e alle carte dei principi di responsabilità sociale.