– Il 22 novembre ricorre la festa di Santa Cecilia, patrona di musici e cantori. Il Comitato direttivo della Banda musicale di Gradara organizza per l’occasione una serie di festeggiamenti che, a causa di precedenti impegni, verranno posticipati al 10 dicembre. Saranno presenti, oltre ai componenti del complesso, personalità ed autorità civili e religiose. Nel corso della funzione che si terrà presso la chiesa di San Giuseppe di Gradara. Si esibirà il “Piccolo Coro”, una vera perla della parrocchia di don Germano. Il gruppo è formato da giovanissimi elementi che vanno dai piccolissimi agli alunni delle scuole elementari e medie, diretti dalla professoressa Francesca Gabrielli. Il gruppo ha al suo attivo numerose importanti partecipazioni, tra cui a Roma presso le basiliche di San Pietro e San Giovanni in Laterano. Per le prossime festività di fine anno sarà a Fabriano con un programma di canti natalizi.
La Banda gradarese affonda le sue origini nel lontano 1887. Sul podio di direttore si sono susseguiti prestigiosi musicisti conquistando al complesso un posto di rilievo tra le bande regionali. Attualmente la direzione è affidata al Maestro Pierino Tresi, diplomato al Conservatorio dell’Aquila. Approda a Gradara dopo aver diretto per 40 anni la celebre Banda di Montelabbate. La sua presenza ha influito fortemente sul bagaglio musicale del gruppo gradarese ed ampliato il repertorio con brani di maggiore impegno. Collabora con lui Aldo Vandi, un appassionato musicista che si occupa anche delle incombenze organizzative.
Probabilmente in questa occasione (10 dicembre) la Banda esibirà una nuova divisa, ispirata al Rinascimento, più in linea col passato storico di Gradara. L’incognita, però è d’obbligo, in quanto si dice che tali divise siano state offerte da un anonimo sponsor attorno al quale regna il silenzio più assoluto. La celebrazione terminerà con un pranzo al Ristorante Hostaria del Castello, il locale che con La Casaccia, venne ideato da Delio Bischi negli anni Cinquanta, decretando di fatto l’inizio dell’attuale vita notturna di Gradara e del suo circondario.
di Sergio Tomassoli