– Una banca controcorrente: dove i risultati economici si intrecciano a quelli sociali, con lo stesso spirito: passione per il lavoro, attenzione per la propria comunità, sensibilità verso la cultura. Al centro, sempre, l’uomo.
Questo è il lungo filo del “Bilancio sociale e di missione del Credito Cooperativo 2005”, appena presentato. Una settantina di pagine da conservare perché rappresentano l’istantanea di un luogo, del territorio di questa comunità. Il racconto è impreziosito da immagini belle e protagoniste, anche rispolverate dagli archivi sorprendono e strizzano l’occhio al come eravamo ai tempi dei nonni.
Scrive nell’introduzione l’architetto Fausto Caldari, presidente dell’istituto di credito: “La verifica annuale dell’attività sociale di un’azienda è diventata più che una consuetudine, un obbligo, così come la redazione del bilancio economico”. “Per una Banca di Credito Cooperativo – continua il presidente – è particolarmente importante interpretare i risultati ottenuti anche nella loro dimensione sociale, con l’obiettivo di verificare quanto l’attività bancaria abbia corrisposto alle esigenze e alle attese del territorio e dei soci. Diventa allora istituzionalmente fondamentale rapportare la coerenza dei suoi comportamenti con i valori su cui si fonda l’essere banca cooperativa, una banca differente al servizio del territorio”.
Nel 2005 la Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha effettuato 224 interventi sociali, distribuendo 353.015 euro. Sette gli ambiti degli interventi: salute, sport, arte e cultura, istruzione e formazione, tempo libero, culto e famiglia.
Le sue attenzioni maggiori vanno verso la salute, l’arte e la cultura; perché è in questi ambiti che si creano le basi economiche e professionali dello sviluppo futuro. E rappresenta anche il fatto che il territorio, con poche eccezioni, è al riparo dai bisogno primari. Gli impegni più importanti sul fronte sanitario: ticket gratuito per i soci, convenzioni con l’ospedale di Cattolica e Pesaro, interventi favore di Asl, enti privati.
Appoggio alla cultura: “Assedio al castello di Gradara”, la pubblicazione del libro di Guido Paolucci, “Gradara, Gabicce, Cattolica…” e quello di Maria Lucia De Nicolò, “Tartanon Pesarese. Un veliero Adriatico”. E ancora, il catalogo d’arte di Leonardo Nobili, il volume “Gradara in Argento”, il supporto, dalla nascita, alla Civica Università di Cattolica, un pulmino per gli studenti di Gradara. Poi, una serie di aiuti di minor portata ma non per questo meno importanti”.
Scrive nel Bilancio sociale, Luigi D’Annibale, il direttore generale: “La nostra banca ha incrementato la è propria visibilità esterna con un peso economico e sociale importante per la comunità, che incide notevolmente sullo sviluppo”.
“Ha investito nel sociale – prosegue D’Annibale -, nella mutualità, nell’assistenza, nella cultura, ed in varie iniziative tendenti all’aggregazione ed alla socializzazione, cifre consistenti, per incrementare il legame e stimolare ulteriormente la partecipazione”.