Momento del convegno
Architetti, riuso del moderno come via della bellezz.a Due giornate con grande e inaspettata partecipazione hanno avviato l’iniziativa “Riuso del Moderno” che l’Ordine degli Architetti di Rimini ha promosso per mettere al centro la figura del professionista e calarla nel processo di rigenerazione urbana che deve interessare molti immobili sul territorio.
Il primo evento conclusosi il 5 ottobre, è stato dedicato a Giancarlo De Carlo, grande urbanista nato 100 anni fa e protagonista a Rimini di un ‘Piano del Nuovo Centro di Rimini’ prima commissionato e poi rigettato. Nel ricordarlo, l’evento ha messo al centro un forte convincimento che 50 anni fa De Carlo espresse con forza a proposito del futuro di Rimini: ‘Condivisione e partecipazione sono una condizione non contrattabile’.
“Fra le nostre funzioni, stabilite dalla Legge – ha detto questa mattina il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Rimini, Roberto Ricci – c’è quella di esprimere pareri nei confronti di enti e istituzioni pubbliche a proposito delle opere; un principio di sussidiarietà che è nostra intenzione riaffermare affinché si attivino processi coerenti. Sentiamo la necessità di confrontare le nostre capacità professionali con esperienze partecipative, per poi declinarle nella fase attuativa del lavoro quotidiano. L’architetto attiva questi processi, li coordina declinando le visioni in un segno, un progetto, ossia il nostro lavoro. Condividiamo il valore della fase partecipativa, ma lo affermiamo fino a quella conclusiva, che deve tendere alla pratica del concorso di progettazione, peraltro chiaramente sancito dal codice degli appalti. La partecipazione anche alle scelte finali è fondamentale e da riaffermare. Quindi consegneremo le modalità di attivazione di questo processo alle tante amministrazioni del territorio che abbiamo invitato alla seconda fase di Riuso del Moderno, a fine novembre. Fra l’altro, siamo convinti che anche conoscere le proposte finali di un concorso attivi un altro volano virtuoso di conoscenza e condivisione. Su questi percorsi la città di Rimini fu anticipatrice nel 1975 con Giancarlo De Carlo e vorremmo che una procedura chiara sia ribadita nel 2019”.
Applausi per l’intervento di Marianella Sclavi, che ha insegnato etnografia urbana al Politecnico di Milano ed è un’esperta di ‘ascolto attivo’ e ‘gestione creativa dei conflitti’:
“Oggigiorno a differenza dalla fine degli anni ’60, inizio anni ’70 quando De Carlo fu chiamato dal sindaco Ceccaroni a occuparsi del Piano Particolareggiato del centro storico di Rimini, questo approccio di ‘confronto creativo’ è praticato in molte delle esperienze di governance più avanzate in Europa e in Italia. Per esempio in Italia, nelle recenti esperienze di housing sociale promosse da Fondazione Cariplo e Comune di Milano, dove si costruiscono al tempo stesso abitazioni e coesione sociale.
All’incontro di questa mattina sono intervenuti anche Valentina Ridolfi sul Piano Strategico di Rimini come esempio di partecipazione, Roberta Frisoni sulla partecipazione nella pianificazione del Comune di Rimini, Silvia Capelli su Rigenerazione urbana partecipata e il caso Colonia Bolognese, Stefania Proli su territorio e percorsi di partecipazione per l’appropriazione degli spazi, Marina Dragotto sul rapporto tra pubblico e privato nei processi di rigenerazione urbana, Patrizia Gabellini con il ricordo di Giancarlo De Carlo.
Ora Rimini On Air, il titolo dei primi due giorni, cede il testimone agli altri eventi programmati: un contest fotografico (al via il 15 ottobre) sul tema del Riuso, rivolto ai cittadini che intendono documentare, sul territorio, semplicemente con uno smartphone, episodi di abbandono o di sottoutilizzo di edifici, o contesti di particolare rilevanza costruiti a partire dal 1900; poi due week end, dal 22 novembre al 1 dicembre con workshop, mostre e dibattiti che coinvolgeranno numerosi personaggi di rilievo nazionale.