– “Siamo cresciuti più del mercato”. Giancarlo Ciaroni, presidente provinciale di Legacoop sintetizza così l’anno economico dell’associazione che guida.
Ma andiamoli a vedere questi numeri. Il pianeta è formato da 11 settori per 148 cooperative; nel 2006 hanno totalizzato ricavi per 701 milioni di euro (625 nel 2005). Il comparto più forte è quello dei dettaglianti (Conad come capofila); capace di fatturare 289 milioni di euro, più 24 per cento rispetto all’anno precedente. Segue il consumo (Coop, punta di diamante) con 98 milioni di euro, con un balzo in avanti del 137 per cento rispetto al 2005. Spiega le prestazioni il presidente Ciaroni: “I dati sono influenzati dalla nuova apertura dell’Iper e delle Befane di Rimini e dal cambio di insegne dei 7 punti vendita dei Marr Vip e in parte da nuove attività e dalla crescita diretta, più un per cento. Nell’analisi relativa al consumo e ai dettaglianti, pur rimanendo delle difficoltà, con cali dei consumi nella quarta settimana, la crescita è dovuta anche all’aver sottratto fette di mercato ai concorrenti, seppur rinunciando a margini di profitti”.
Il settore più in crisi è quello alla voce edilizia ed industria. Un rosso da meno 27,7 per cento sul 2005. Infatti, il 2006 si è chiuso con 126 milioni di euro (le associate sono 11), contro i 175.
L’altro segno meno del mondo cooperazione è nel sociale: meno 3,2 sempre sull’anno prima; 37,5 milioni di euro di giro d’affari contro i 38,8.
Una voce che rincuora, e che fa ben sperare anche quella in proiezione, è il turismo. La crescita è stata del 25,8 per cento; da 18,4 a 23,1 milioni di euro.
I trasporti, la pesca e l’agricoltura rappresentano le ombre. Ciaroni: “Hanno una crisi propria, ma è stata aggravata dal prezzo dei combustibili e dal rincaro delle materie prime”.
Passione per l’agricoltura, Ciaroni trascorre buona parte del suo tempo libero attorno al suo vigneto (produce un vino di gran lignaggio) e alle altre colture. Per uno sviluppo economico, chiede efficienza all’amministrazione. Argomenta: “Chi governa il nostro territorio è chiamato a migliorare la capacità amministrativa, a ridurre il peso della burocrazia; soprattutto la comunità ha bisogno di maggiore efficienza. Dall’altra lato bisogna darsi una programmazione per creare una realtà infrastrutturale per sostenere la crescita delle imprese e aumentare la qualità del cittadino. Se non si va in questa direzione si rischia di bloccarsi: ad esempio, per il carico di traffico. E’ vero che i problemi vanno valutati partendo dalla sostenibilità ambientale, ma inquina più la terza corsia o i camion in coda?”.
Se la fotografia economica di Legacoop la si confronta col 2001, si ha che il numero è passato da 130 a 148 e che il fatturato totale è aumentato del 66 per cento: da 420 a 701 milioni di euro.