dicesimo concorso di poesia dialettale e zirudela Romagnola che San Clemente organizzerà nel nome di Giustiniano Villa. Ancora una volta un pezzo di Romagna si incontrerà nel piccolo comune mostrando sentimenti, raccontando emozioni, coniugando una volta di più la Romagna che fu e quella di oggi. Nessuna retorica, nessuna nostalgia. Solo la sana consapevolezza che questa è la nostra terra e potremo leggerla nelle mille sfumature dei diversi dialetti, nelle mille forme assunte dalle parole e dai modi di dire.
Che popolo è quello che scorda le proprie radici?
Che futuro ha un popolo che non sa da dove viene?
Ecco, con le sue modeste possibilità San Clemente cerca di preservare le tradizioni di questa Romagna di confine, rammentare una storia di lavoro, di attenzione sociale, di gente comune che ha saputo trasformare una regione povera perfino d’acqua in uno dei posti dove si vive meglio nel nostro paese.
Tutto questo nelle poesie in dialetto? Certo, provate a leggere le poesie e le Zirudele delle scorse edizioni e scoprirete che non è una forzatura. Vite antiche e storie moderne raccontate dai dialetti di Ravenna mischiati a quelli di Cattolica. Ma soprattutto provate a scriverle le vostre storie, cercate le parole. Poche o molte che siano mettetele in fila, cercate qualche rima oppure no: non ha importanza. Ma se sentite qualcosa dentro e avete voglia di esprimerlo in forma scritta fatelo. E ricordate di pensarlo in dialetto. Pensate in dialetto e traducete questo pensiero in uno scritto. Poi spedite il tutto a San Clemente e lo ritroverete pubblicato in un libretto che vi farà dire io c’ero, e da protagonista. Magari poi se scoprirete di essere bravi e vincerete il premio di 250 euro per il migliore di ogni sezione. Il bando del concorso sta arrivando nelle case dei vecchi partecipanti e alle associazioni e biblioteche sparse in tutta la Romagna. Chi fosse interessato, può rivolgersi al Comune di San Clemente chiedendo di Marco Mengozzi al numero 0541 862411. La data ultima di presentazione delle poesie o delle zirudele è il 5 maggio.
di Claudio Casadei