Frammento dello spettacolo
Fedeli d’amore. Un polittico in sette quadri “attorno” a Dante Alighieri ideato e diretto da Marco Martinelli e Ermanna Montanari
venerdì 14 febbraio, ore 21 (Teatro Galli – turno D). Ultima creazione di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, tra i fondatori del Teatro delle Albe di Ravenna, arriva per la prima volta al Teatro Galli.
A parlare nei singoli quadri sono voci diverse: la nebbia di un’alba del 1321, il demone della fossa dove sono puniti i mercanti di morte, un asino che ha trasportato il poeta nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro, l’Italia che scalcia se stessa, Antonia figlia dell’Alighieri, e “una fine che non è una fine”. Queste voci parlano del profugo, del poeta fuggito dalla sua città che lo ha condannato al rogo, e ora è sul letto di morte in esilio, a Ravenna, in preda a febbre malarica. La nebbia per prima si infila nelle fessure delle finestre e entra in quella cameretta, e lo descrive sulla soglia del passaggio estremo. Quelle voci sono sospese tra il Trecento e il nostro presente, e la scrittura di Martinelli accetta, e non da oggi, la sfida dantesca di tenere insieme “realtà” politica e metafisica, cronaca e spiritualità.
Amore è evocato come stella polare dei fedeli d’Amore, forza che libera l’umanità dalla violenza, che salva “l’aiuola che ci fa tanto feroci”.
Le voci di questo “polittico” sono un’unica voce che ne sa contenere innumerevoli, quella di Ermanna Montanari, premio Ubu 2018 come “miglior attrice” per questa interpretazione e per “Va pensiero”.
Fedeli d’amore arricchisce l’itinerario che, insieme a Ravenna Festival, Martinelli e Montanari e il Teatro delle Albe hanno iniziato nel 2017 con Inferno, e proseguito nel 2019 con Purgatorio e che si completerà nel 2021 con la terza cantica della Divina Commedia. Lo spettacolo è quindi un ulteriore tassello della loro incessante ricerca drammaturgica, vocale, musicale e visiva, insieme a sapienti come Luigi Ceccarelli e Marco Olivieri, Anusc Castiglioni e Simone Marzocchi.
venerdì 14 febbraio, ore 21 (Teatro Galli – turno D). Ultima creazione di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, tra i fondatori del Teatro delle Albe di Ravenna, arriva per la prima volta al Teatro Galli.
A parlare nei singoli quadri sono voci diverse: la nebbia di un’alba del 1321, il demone della fossa dove sono puniti i mercanti di morte, un asino che ha trasportato il poeta nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro, l’Italia che scalcia se stessa, Antonia figlia dell’Alighieri, e “una fine che non è una fine”. Queste voci parlano del profugo, del poeta fuggito dalla sua città che lo ha condannato al rogo, e ora è sul letto di morte in esilio, a Ravenna, in preda a febbre malarica. La nebbia per prima si infila nelle fessure delle finestre e entra in quella cameretta, e lo descrive sulla soglia del passaggio estremo. Quelle voci sono sospese tra il Trecento e il nostro presente, e la scrittura di Martinelli accetta, e non da oggi, la sfida dantesca di tenere insieme “realtà” politica e metafisica, cronaca e spiritualità.
Amore è evocato come stella polare dei fedeli d’Amore, forza che libera l’umanità dalla violenza, che salva “l’aiuola che ci fa tanto feroci”.
Le voci di questo “polittico” sono un’unica voce che ne sa contenere innumerevoli, quella di Ermanna Montanari, premio Ubu 2018 come “miglior attrice” per questa interpretazione e per “Va pensiero”.
Fedeli d’amore arricchisce l’itinerario che, insieme a Ravenna Festival, Martinelli e Montanari e il Teatro delle Albe hanno iniziato nel 2017 con Inferno, e proseguito nel 2019 con Purgatorio e che si completerà nel 2021 con la terza cantica della Divina Commedia. Lo spettacolo è quindi un ulteriore tassello della loro incessante ricerca drammaturgica, vocale, musicale e visiva, insieme a sapienti come Luigi Ceccarelli e Marco Olivieri, Anusc Castiglioni e Simone Marzocchi.
“Attorno” a Dante è anche l’appuntamento che precede lo spettacolo: giovedì 13 febbraio Marco Martinelli sarà ospite in Cineteca Comunale (Via Gambalunga 27) per presentare il suo libro Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia (edizione Ponte alle Grazie), un’originale biografia dantesca dove vita e opera di Dante si intrecciano con un tenero ricordo del padre dell’autore. A dialogare con Martinelli sarà il presidente dell’associazione Amici di Dante, Giuseppe Chicchi.
A seguire sarà proiettato The sky over Kibera (2019, durata 43’), un film d’arte sempre ad opera di Martinelli che racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nell’immenso slum di Nairobi, Kibera, dove il regista ha lavorato con 150 bambini e adolescenti, reinventando il capolavoro dantesco in lingua inglese e swahili. Un lavoro realizzato con la sua cifra poetica e visionaria, intrecciando alle riprese dello spettacolo altre immagini, sequenze girate appositamente nello slum per compiere l’operazione alchemica di trasformare il teatro in cinema. Ingresso libero fino esaurimento posti disponibili.
A seguire sarà proiettato The sky over Kibera (2019, durata 43’), un film d’arte sempre ad opera di Martinelli che racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nell’immenso slum di Nairobi, Kibera, dove il regista ha lavorato con 150 bambini e adolescenti, reinventando il capolavoro dantesco in lingua inglese e swahili. Un lavoro realizzato con la sua cifra poetica e visionaria, intrecciando alle riprese dello spettacolo altre immagini, sequenze girate appositamente nello slum per compiere l’operazione alchemica di trasformare il teatro in cinema. Ingresso libero fino esaurimento posti disponibili.
Biglietteria: da martedì a sabato dalle 10 alle 14, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.30, chiuso domenica e lunedì (salvo nei giorni di spettacolo). Contatti: tel 0541 793811, email: biglietteriateatro@comune.rimini.it. E’ possibile acquistare i biglietti on line sul sito www.teatrogalli.it.