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Lo staff di Raimondo Pari(al centro coi baffi)una decina di anni fa
L’ufficio d’igiene tedesco che gli fa i complimenti per la pulizia. Raimondo Pari di sé afferma: “Sul lavoro sono più tedesco dei tedeschi”. Chi lo conosce bene dice che con i suoi collaboratori è severo e preciso. Davanti al banco si sta dritti ed impettiti: per rispetto al cliente.
Morcianese di 59 anni, Pari possiede la più importante gelateria di Groenitz, una delle maggiori mete estive dei tedeschi. La cittadina si affaccia sul Mar Baltico. Fa solo 4.000 abitanti, ma mette insieme 1,5 milioni di presenze.
La gelateria, direttamente sul mare, 70 posti a sedere, clientela di famiglie ed appassionati, si chiama “Eiscafè Milano” ed impiega una decina di persone.
L’avventura tedesca di Pari inizia per caso. Il “colpevole” è Giordano Emendatori (in Germania chiamato Faccia d’Angelo per i suoi modi), oggi titolare della Mec3 (una delle maggiori aziende italiane di prodotti per la gelateria), nei primi anni ottanta uno dei 7 rappresentanti della Fabbri in Germania. Emendatori gli dice: “Fa domanda alla Fabbri per la Germania”. “Ma non so il tedesco”. “Non ti preoccupare”.
Pari riempie il foglio. Viene preso per 3 mesi di prova e subito mette nero su bianco il suo carattere ribelle e creativo. Era consuetudine che il direttore commerciale Fabbri portava i suoi ragazzi a mangiare al ristorante. Ordinava le stesse cose per tutti. Pari alzava il dito e si differenziava. Le voci dicevano: “Questo non dura, qui”.
Causa gli atteggiamenti, passati i primi 3 mesi di prova, lo tengono sulla graticola con altri tre mesi. Lo assumono. Ricorda Pari: “Nei primi giorni, con umiltà, andavo dal cliente e gli chiedevo un piccolo aiuto, con un ordine”.
Le cose iniziano a funzionare. La sua zona è quella di Hannover (la città che ha dato ai tedeschi la lingua, come Firenze per l’Italia). Per due anni è uomo Fabbri: risparmia ma non si fa mancare niente. Nelle vacanze riccionesi di agosto nel suo speciale quadernino, con gli amici, segna 168 bottiglie di champagne.
Ma il suo sogno è mettersi in proprio. Lavorare per sé. L’appoggio arriva da Graebner, il titolare di un’azienda che importa prodotti italiani, tra cui la Fabbri, gli fa l’offerta: “Perché non diventa gelatiere? Trova il posto che noi ti diamo una mano”. Graebner, oggi suo maggiore fornitore, è il garante dei 300 milioni per partire. Pari trova il suo posto a Lutjenburg (cittadina di campeggiatori di circa 6000 abitanti). Il locale si chiama “Eiscafè Rimini”. Pari: “Dopo 3 giorni di attività in proprio scaravento la cassa per terra e piango. Avevo lasciato un ottimo guadagno, buona qualità di vita, per le difficoltà. Ma oramai ero in ballo. I primi 4-5 anni furono di grandi sacrifici. Da marzo ad ottobre avevo la mia gelateria. D’inverno tornavo in Italia a fare l’elettrauto da Villa”.
Mani d’oro, capace di fare l’elettricista, l’idraulico, l’imbianchino, continua Pari: “Le cose iniziano ad andar bene. Nel frattempo avevo imparato ad aggiustare le macchine per il caffè. Per arrotondare diventa un secondo lavoro. Cosa che faccio ancora oggi”.
Dopo 11 anni di successi, c’è il salto di qualità ed altri debiti. Pari acquista a Groenitz: i 70 posti a sedere direttamente sul mare: e fa altri debiti: 260.000 marchi (circa 250 milioni di lire). Commenta il morcianese: “Penso: ho rischiato tanto, rischio ancora. Così, per lavorare come dico io, investo altri 150.000 marchi in attrezzature e migliorie. Sul lavoro sono molto esigente. Dove ho lavorato ho sempre dato il massimo e lo pretendo”. E le attrezzature all’avanguardia ed il locale in ordine rappresentano un’altra filosofia di vita di Pari.
In questi quasi 25 anni, nei locali di Pari c’è molto Morciano. Gli acquisti li fa alla Mofa, da Caldari e nei magazzini Rossi. E tre i morcianesi che vi hanno lavorato: Giorgio Gugnali, Wladimiro Morri (15 giorni nelle sue vacanze) ed Emilio Cavalli. Due le sue grandi passioni: le automobili ed il tennis. Dopo aver vinto il titolo del suo circolo, giunse terzo di categoria in una provincia di 300.000 abitanti. Una bella soddisfazione per il morcianese in terra di Germania.