– San Clemente ha festeggiato la Romagna il 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica. Ed è stato un successo pieno, di gente, di sorrisi, di pensieri e di risate. Nella bella cornice del teatro del Centro Polivalente si è tenuta, in una serata davvero speciale, la premiazione dei poeti vincitori del XV Concorso intitolato a Giustiniano Villa.
Tre lustri rendono il premio Giustiniano Villa un premio “adulto”, consolidato e, se volete, importante. Un numero di partecipanti superiore a quello degli anni precedenti, un livello qualitativo migliorato soprattutto per quanto riguarda le zirudele, sono la prova che anche gli autori con il loro passaparola, hanno dimostrato di apprezzare questo sforzo tutto sanclementese che ogni anno si concretizza nella serata che dà il “la” a tutta la manifestazione del “Com’ una Volta”.
Franco Ponseggi da Bagnacavallo con la delicata “Armòr” ha vinto il premio per la migliore poesia. Al secondo posto la riminese Lidiana Fabbri che ha presentato “Tè Zét”, la cui essenza è stata regalata agli intervenuti dalla perfetta recitazione dell’ autrice che ha dimostrato anche le sue doti di fine interprete. Terza fra le poesie “E Sintìr de Dè” di un vecchio amico del concorso, il forlivese Marino Monti.
Fra le zirudele ha vinto il sammarinese Francesco “Checco” Guidi, con “Ho sintù di”, nella quale l’autore mette in evidenza quanto possa essere tagliente la lingua delle comari. Nelle opere di quest’anno, una volta di più, si poteva ritrovare la vita quotidiana, gli affetti, i ricordi. Ma non sono mancati riferimenti, con scarsi apprezzamenti, ai fatti ed alle scelte dei politici, a testimonianza della disaffezione crescente delle gente comune nei loro confronti.
Un ottimo lavoro ha svolto la giuria presieduta dal professor Piero Meldini, la cui assenza è stata degnamente colmata dagli interventi e dalle dotte osservazioni dei presenti. Ha stupito tutti con una zirudela scritta per l’occasione il professor Oreste Pecci e ha intrattenuto con la solita capacità l’immenso Umberto Carlini, che se da un po’ non riesce a vincere il concorso reale, dimostra ogni anno di più di non avere avversari nel cuore di questo suo pubblico che gode delle sue zirudele e lo avvolge con un affetto straordinario.
Chiacchiere e pacche sulle spalle durante il rinfresco offerto alla fine della serata dall’amministrazione comunale. Tutti contenti e tutti pronti per l’anno prossimo. Chissà quali spunti offrirà la vita del prossimo anno alla gente del premio di San Clemente. Chissà che cosa leggeremo nelle pagine del prossimo libro. Di certo là dentro, come ogni anno, ritroveremo un pezzo di Romagna sempre più bella, sempre più amabile.
Il Palio gastronomico
Domenica 10 giugno, le frazioni di San Clemente ritornano a sfidarsi per il Palio gastronomico. Piatto in gara: “Gratus s’i fasul”. Poi: spettacoli e musiche della tradizione romagnola, poeti dialettali e primo raduno della Fiat Cinquecento. Festa anche sabato 9 mentre; venerdì 8 commedia dialettale in piazza a San Clemente, con ingresso libero.
di Claudio Casadei
IL PALIO GASTRONOMICO
I vincitori
1993: SANT’ANDREA
1994: SANT’ANDREA
1995: SANT’ANDREA
1996: CASTELLEALE
1997: AGELLO e SAN CLEMENTE
1998: SAN CLEMENTE
1999: AGELLO
2000: SANT’ANDREA
2001: CASTELLEALE
2002: SANT’ANDREA
2003: AGELLO e SAN CLEMENTE
2004: SAN CLEMENTE
2005: Non disputato
2006: SAN CLEMENTE