– “Unificare i Comuni di Morciano, Montefiore Conca e Gemmano attraverso un Comitato cittadino vero, che nasca dal basso. E non come avvenuto con l’Unione dei comuni, voluto da pochi e diventata una greppia”.
La proposta è di Mario Garattoni, consigliere comunale in quota Lega, ma già esponente di spicco del Partito repubblicano per il quale è stato vice-sindaco di Morciano negli anni Settanta. Passione per la musica classica e lirica, per il giardinaggio (ha un orto botanico piccolo, ma di valore assoluto), Garattoni è la natura del polemista, non disgiunta da quella dell’approfondire i problemi.
L’esponente politico ha portato la sua idea nel Consiglio comunale dello scorso 4 giugno. A chi gli chiede le ragioni, argomenta: “Le tre cittadine sono omogenee da un punto di vista storico, economico e sociale. Tutt’e tre facevano parte della Pieve di San Giorgio e avevano nel mercato che vi svolgeva il punto di riferimento. Morciano diventerebbe il loro centro di servizi, che a loro volta vedrebbero valorizzate le bellezze storiche e naturali. L’unificazione deve essere l’atto finale di una lunga discussione e deve essere approvata dai cittadini con un referendum. Dell’unificazione, a livello informale, ne iniziammo a parlare noi repubblicani una ventina di anni fa”.
E i vantaggi? Garattoni: “Tanti. Se ben fatta. Si risparmierebbero risorse amministrative, avendo un solo sindaco, una sola giunta, un solo segretario comunali. Denaro che potrebbe essere speso nei servizi. Insieme, si potrebbero attingere risorse europee relative ai beni artistici e ambientali. Inoltre, con 10.000 abitanti avremmo più voce da un punto di vista politico”.
Garattoni alza gli orizzonti anche sugli altri Comuni. “Credo che allargare l’unificazione – continua Garattoni – a Saludecio, Mondaino e Montegridolfo sia una forzatura. Ma loro tre potrebbero unirsi però. In un secondo tempo nel Super Comune della Valconca potrebbero arrivare anche San Clemente e Montecolombo e magari la frazione di Montescudo, Santa Maria del Piano. Ma non Montescudo che orbita già su Rimini”.
Feliciano Merli, origine di Gemmano, morcianese d’adozione, fino alla fine dello scorso giugno, dopo 14 anni, coordinatore di Forza Italia, testimone passato a Giuseppe Casadei, dentista e assessore alla Sanità e Servizi sociali di Morciano. Dice Merli: “Quella di Garattoni è un’ottima idea; può essere una buona soluzione sia per i costi, sia per i servizi. Le tre cittadine hanno rapporti storici abbastanza forti. Montefiore e Gemmano sono di fatto due frazioni di Morciano. Nel senso che da un punto di vista sociale scendono qui: scuole, spesa, spesso lavoro. Ci vedrei anche San Clemente, solo che negli ultimi tempi mi sembra che stia andando per conto proprio. Gemmano, purtroppo, la vedo isolata e dimenticata. I suoi benefici potrebbero rivitalizzarla”.
Massimo Pierpaolini, saludecese, già Pri, consigliere provinciale di Forza Italia: “Sono il nemico numero uno dell’idea di Garattoni. Le unioni dei comuni non vanno fatti per territori omogenei, ma con quelli caratteristiche diverse. E il fallimento dell’Unione dei comuni della Valconca ne sono la prova. Sono tutti territori simili, con Morciano a farla da padrone. Io sono per le unioni mare-monte. E a Rimini Sud vedo solo tre Comuni. Il primo.- Cattolica, San Giovanni, Saludecio, Mondaino e Montegridolfo. Il secondo: Misano, San Clemente, Morciano, Gemmano e Montefiore. Il terzo: Riccione, Coriano, Montecolombo e Montescudo. E’ come fare una società in due, ci vuole colui che abbia le idee e colui che apporta le capacità di lavoro”.