Particolare
Raffaello, la Madonna del Diotallevi in mostra al Museo della Città fino al 10 gennaio; da venerdì 16 in esposizione al Museo della Città.
Appartenuta fino all’Ottocento alla collezione del riminese Audiface Diotallevi da cui prende il nome. E torna in occasione del Festival del Mondo Antico, contribuendo a ispirarne anche nel titolo, “Magnifiche Ossessioni”, la XXII edizione che prenderà avvio negli spazi del Museo della Città domani, mercoledì 14 ottobre, dalle ore 15,30 con l’avvicendarsi degli interventi di Alessandro Vanoli, Maurizio Bettini, Piero Meldini.
Il 16 ottobre il capolavoro di Raffaello sarà presentato al pubblico e potrà tornare ad essere ammirato con l’apertura della mostra “Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi” nelle sale del Museo della Città, dove rimarrà in esposizione fino al 10 gennaio prossimo. Dopo il momento inaugurale la mostra potrà essere visitata prenotando sul sito museicomunalirimini.it a iniziare da giovedì 15 ottobre.
Nell’originale allestimento al Museo della città, ideato da Cumo Mori Roversi Architetti, la tavola del pittore urbinate sarà affiancata da due capolavori della Scuola del Trecento riminese – il Crocifisso di Giovanni da Rimini e l’Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini – conservati al Museo della Città, già della famiglia Diotallevi.
La Madonna Diotallevi di Raffaello Sanzio torna a Rimini grazie ad un prestito temporaneo della Gemäldegalerie di Berlino, frutto di un lungo percorso di rapporti e relazioni internazionali. Di grande interesse anche la storia collezionistica di questo capolavoro, rimasta pressoché sconosciuta dopo che la sua vendita avvenuta tra il 1841 e il 1842 ha fatto calare un manto di oblio sulla provenienza riminese. Al centro dell’attenzione anche l’intera collezione di Audiface Diotallevi che annoverava, tra gli altri, dipinti del Trecento riminese quali il Crocifisso di Giovanni da Rimini e il polittico con l’Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini, oggi al Museo della Città. La mostra offrirà inoltre l’opportunità di approfondire il profilo dell’ultimo proprietario, che fu anche Gonfaloniere della città, committente dell’architetto Luigi Poletti per il teatro (e per la propria dimora di campagna, l’attuale Villa Mattioli) e di Francesco Coghetti, col quale tenne personali rapporti per la realizzazione del sipario.
La mostra sarà ospitata al Museo della Città “Luigi Tonini” e sarà aperta al pubblico dal 17 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021, ponendosi tra i momenti celebrativi internazionali dei cinquecento anni dalla morte del grande artista urbinate.