– Federico Zeri, uno tra i più brillanti e dissacranti critici d’arte, per scrutare le opere preferiva le foto in bianco e nero. “Hanno colori bellissimi”, diceva con una sana punta di ironia.
Natale 2007, il libro strenna della Banca Popolare Valconca, presenta 100 fotografie in bianco e nero che raccontano le Terre malatestiane.
E’ un libro di istantanee su due livelli: memoria storica (quella dei Malatesta) e com’era questa provincia soltanto 25 anni fa. Afferma Pier Giorgio Pasini, la mente editoriale dei libri della Bpv: “La storia dell’ultimo secolo va avanti in fretta”.
Le immagini le ha scattate Corrado Fanti, su commissione dell’Istituto dei beni culturali storici dell’Emilia Romagna. Bolognese, nonché professore di letteratura, ha alle spalle riconoscimenti importanti. Un quarto di secolo fa, Fanti mise nel cassetto della memoria un migliaio di scatti; scremati in un centinaio.
La casa editrice Minerva di Bologna, così racconta il lavoro: “…seguendo itinerari consueti ma anche personali e inediti, Corrado Fanti traccia e disegna un paesaggio di semplici torri diroccate, casolari e paesi rustici, lontani dalla magnificenza dei castelli e dalle rocche principesche, ma non per questo privi di incanto e suggestione. Rovine, resti di difficile datazione, ma incantevoli, perché perfettamente integrati nell’ambiente naturale che li contiene.
Le fotografie riguardano il paesaggio, l’ambiente, l’architettura, ma anche la terra, i sassi, le pietre che l’uomo ha più volte scomposto, prima e dopo il periodo malatestiano. La ricerca del fotografo supera i limiti della semplice descrizione, e si fa poesia; evidenzia gli spazi, i silenzi, le luci del paesaggio e delle architetture, ma anche la fatica dell’uomo che le ha modellate e il paziente, silenzioso lavoro del tempo che le ha patinate fino a renderle romantiche; una ricerca condotta con un linguaggio rigoroso classico, che si serve di un bianco e nero nitido, a volte corposo, a volte trasparente, vellutato e ricco di sfumature e di toni”.
Le pagine raccolgono altri due contributi. Quello di Pasini, che ne spiega l’omogeneità e la doverosa prefazione di Massimo Lazzarini, il presidente dell’istituto di credito morcianese. Lazzarini è un’ottima penna, che sorprende per l’eleganza, il ritmo e l’apparente semplicità.
Il volume viene presentato il 20 dicembre al museo della Città di Rimini, con inizio alle 17.30. Oltre all’autore, intervengono: l’architetto Marina Foschi, Andrea Emiliani, co-fondatore dell’Istituto dei beni culturali dell’Emilia Romagna.