Marzio Pecci
Pecci: “Turismo, servono nuove idee e nuovo marketing”
di Marzio Pecci, Lega
“Sono sempre più pressanti le richieste dei rappresentanti della maggioranza di sburocratizzare e di semplificare la macchina amministrativa oltre ad evadere le pratiche di condono sospese ormai da vent’anni.
Queste domande sono state formulate da operatori, rappresentanti delle associazioni e dalla Lega decine e decine di volte nelle più svariate sedi.
La maggioranza, che amministra la città, non ha mai dato una risposta e non ha mai adottato le misure volte a risolvere il problema salvo, in prossimità del voto amministrativo, sollecitare i provvedimenti che non è stato capace di adottare.
Pochi giorni fa c’è stato un nuovo contributo di Mauro Santinato per cambiare il nostro turismo, ma i suoi appelli non vengono raccolti da questa amministrazione che continua a dire che tutto va bene.
Altrettanto vale per noi Lega Rimini che in questi cinque anni di consiliatura, più volte, siamo intervenuti per chiedere prima la semplificazione del Rue e poi l’adozione di norme per favorire la ristrutturazione e/o riconversione degli immobili alberghieri, oltre a sburocratizzazione, semplificazione, innovazione e digitalizzazione.
Purtroppo nulla è stato fatto perché la maggioranza che governa questa città non ha voluto fare nulla, ha preferito mantenere lo status quo rinunciando all’innovazione salvo mascherarla con l’arredo urbano dei lungomari e qualche pista ciclabile.
A Rimini servono nuove idee, nuovi modi di fare le cose e soprattutto un amministratore che segua i nuovi metodi di sviluppo e di marketing.
La crisi economica del 2008 e la crisi economica conseguente a quella sanitaria segnano la fine di una epoca e la nascita di un’altra.
Per questa ragione occorre rimboccarsi le maniche per modellare la Rimini futura senza tentennamenti.
Il mondo economico, finanziario ed industriale è da rimodellare e riorientare verso linee nuove e migliori rispetto al passato.
Il futuro sta, dunque, nella innovazione che può essere perseguita solo, come si dice oggi, “facendo sistema” mettendo insieme le risorse dei fondi strutturali, le risorse regionali e le risorse nazionali.
Bisogna creare le condizioni per un territorio in cui gli imprenditori, gli Enti territoriali, con la collaborazione dei sindacati, redigano un loro piano di investimento focalizzandolo verso l’obiettivo finale della riconversione strutturale degli alberghi e di tutti gli immobili commerciali, della crescita economica e della riduzione della disoccupazione.
La Regione, inoltre, dovrà mettere a disposizione le risorse per lo sviluppo delle “reti di impresa” ed il Sindaco dovrà essere capace di mettere insieme i diversi attori del territorio per la condivisione dei vari piani di investimento.
Solo in questo modo si permetterà alle iniziative dei singoli di contribuire alla realizzazione del progetto di sviluppo ampio impedendo la negoziazione corporativa che diverrebbe solo ostativa alla realizzazione del progetto medesimo.
Agli amministratori in carica non chiediamo chiacchiere, ma fatti”.