Tratto da lavoce.info
Dipendenti e pensionati rappresentano l’80 per cento del reddito ai fini dell’Irpef
La quota più elevata del reddito complessivo ai fini dell’Irpef è rappresentata dal reddito da lavoro dipendente e da pensione, che dal 1975 al 2018 è cresciuta di oltre 10 punti percentuali, dal 73,4 all’83,8 per cento. La quota del lavoro autonomo è aumentata dal 1980 al 1998, momento in cui ha raggiunto il 7 per cento del reddito complessivo ai fini dell’imposta, per poi tornare a scendere: nel 2018 rappresentava solamente il 4,2 per cento. Negli anni vi è stata una trasformazione della struttura dell’imposte del ruolo di deduzioni e detrazioni: il numero di scaglioni è sceso da 32 a 5, l’aliquota marginale minima è salita dal 10 al 18 per cento, e l’aliquota marginale massima è scesa dal 72 al 65 per cento. Dal 2007, le aliquote minima e massima sono rispettivamente il 23 e il 43 per cento. Nel 2018, l’8 per cento dei contribuenti con il 28 per cento di reddito imponibile pagava il 50 per cento dell’imposta.