Dal WWF di Rimini
La scure antiambientalista dell’amministrazione Tosi colpisce ancora. Questa volta i tamerici all’ Orto Botanico delle Sabbie
Alle centinaia di alberature già abbattute sino ad oggi e dopo le tristi vicende del Giardino dei Ciliegi di Tonino Guerra e dell’Arboreto Cicchetti, si aggiunge ora un ulteriore atto perpetrato ai danni di una decina di Tamerici con ceppaie di diametro fino al metro, situate lungo la recinzione dell’Orto botanico delle sabbie, un fazzoletto di sabbia tutelato da oltre quaranta anni per la preservazione di rare piante delle dune marine.
Le tamerici, simbolo di mediterraneità, di dannunziana memoria, sono state tagliate alla base con la precisa volontà di eliminarle. Poca cosa se si considerano i tantissimi alberi già estirpati a Riccione, e quelli in previsione di eliminare, se non fosse che queste piante furono messe a dimora dai bambini della scuola elementare di viale Veneto di Riccione agli inizi degli anni Ottanta, in occasione dell’inaugurazione dell’Orto botanico delle sabbie, circa quaranta anni fa.
Sul cippo in pietra dinnanzi all’ingresso è riportata l’esortazione “Più alberi più futuro”, pensiero profetico alla luce dei cambiamenti climatici di cui ormai solo la giunta Tosi pare non accorgersi.
Questa volta l’amministrazione ha eluso le aspettative dei bambini che in quelle poche parole di forte valore simbolico riponevano tutte le loro speranze per un futuro migliore, rispettoso dell’ambiente e della biodiversità. Il sindaco forse non deve darne conto a una associazione ambientalista ma a quei bambini che oggi sono cittadini adulti e fanno parte della sua comunità.
Il premio Attila, che come WWF le abbiamo assegnato lo scorso anno per la sua allegra gestione del verde urbano dopo gli strepiti in difesa dei pini del TRC, appare sempre più ben meritato.