di Gianfranco Vanzini
Una intera conferenza stampa per dire che, dopo diverse ore di Consiglio dei Ministri, della cabina di regia, dell’incontro con le regioni, ecc. la “montagna ha partorito il topolino”: o vaccino o chiusi in casa.
Dal 6 dicembre non si potrà più ottenere il green pass ovvero il salvacondotto per andare al cinema, neppure attraverso un tampone negativo. Il tampone non basta, hanno vinto i talebani del vaccino. Si è liberi solo se guariti dal Covid o se vaccinati. Questo è tutto quello che è stato deciso e che il presidente Draghi ha detto, per proteggerci. Personalmente preferisco non essere protetto in questo modo ma libero di vivere ( o di morire quando sarà giunta la mia ora).
Fra l’altro, ormai dovrebbero saperlo tutti, se una persona viene contagiata, (anche se vaccinata e può succedere) se la si cura tempestivamente si riduce di molto il rischio che diventi grave. Da diversi giorni l’Aifa (l’azienda del farmaco italiana) finalmente ha approvato dei medicinali che potrebbero sostituire la vecchia; “Tachipirina e vigile attesa” Ma forse questo Draghi, Speranza e la Gelmini non lo sanno oppure non gliene frega niente. Non hanno fatto il minimo cenno. L’importante è vaccinarsi. Possiamo dire che è stato coniato un nuovo slogan (o parola d’ordine): “o vaccino o morte”.
Che ci siano milioni di persone che giornalmente protestano, che ci sia già l’ottantasette per cento di popolazione vaccinata, che cosa significa? Niente.
A loro interessa solo proteggerci con il vaccino, che ha tutti i limiti che ormai anche i sassi conoscono. Con questo non voglio dire, per non essere frainteso, che i vaccini non servono, dico solo che non sono da divinizzare come molti, Draghi compreso, stanno facendo oggi, trascurando tutto il resto.