– Il vento crea colori bellissimi e misteriosi, modellando paesaggi unici. Franco Azzinari ha il talento di farli rivivere sulla tela. Tanto da essere definito “il pittore del vento”. La definizione è di Vittorio Sgarbi. Nell’ambito delle manifestazioni che il Comune di Montefiore ha dedicato per festeggiare il restauro della fortificazione malatestiana, è stata organizzata una mostra nella Sala della Corte. Titolo: “Vento e silenzi fra le mura della rocca”. Inaugurata dal ministro per i Beni culturali Sandro Bondi lo scorso 31 luglio, giorno della riapertura al pubblico del maestoso monumento dopo un intervento di recupero costato da 3,5 milioni di euro.
Origini calabresi, poi a Milano e Liguria, tra i maggiori artisti contemporanei, Azzinari per molti anni ha abitato in un antico cascinale a Montefiore. Sono scesi in Romagna a fargli visita prestigiosi personaggi della cultura come Nuccio Màdera (direttore di “Arte”), o Miguel Barnet (tra i maggiori scrittori sudamericani). La sua pittura è stata raccontata da scrittori ed intellettuali di livello assoluto: il Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez, Rafffaele De Grada (critico del Corriere della sera), lo stesso Sgarbi, Sergio Zavoli, Giorgio Celli, Mario Soldati.
In uno dei suoi frequenti soggiorni a Cuba, è stato ospite a cena di Fidel Castro, al quale fece anche il ritratto ed a Cuba ha dedicato una mostra archiviata dal catalogo Electa.
Se Paolo Pejrone, architetto del paesaggio, afferma che il bravo giardiniere è colui che non si arrende mai, per Azzinari la natura è la grande madre che nutre l’umanità e come tale va rispettata ed onorata, altrimenti sul lungo periodo siamo tutti morti. Inoltre, il paesaggio educa al bello. E la bellezza cela il mistero della creazione: e tutto vidi nella creazione di Dio. Così recita uno tra i più commoventi passaggi biblici, Quohelet.