di Marzio Pecci, Lega
“In consiglio comunale, due anni fa, abbiamo apprezzato la decisione del sindaco Gnassi di ospitare l’adunata degli alpini, rinviata a questo maggio a causa della pandemia.
E’ stato un evento straordinario per la provincia di Rimini e San Marino che ha portato buoni frutti sia sotto l’aspetto della comunicazione che dell’economia.
Questo evento non può essere infangato da chi ritiene alcune battute goliardiche un’offesa al genere femminile oppure atti di violenza.
Siamo tutti d’accordo nel dire che la violenza deve essere condannata e punita in modo esemplare, ma a Rimini non ci sono stati atti di violenza che devono essere perseguiti.
Dato il silenzio di molti esponenti delle istituzioni in difesa di questo valoroso corpo militare ho pubblicato un post su fb che vi invio.
“E’ molto difficile tacere di fronte all’iporcisia ed alle speculazioni sulle “battute” goliardiche degli alpini pronunciate durante l’adunata riminese.
In una società dove l’educazione sessuale non è più funzione dei genitori e/o del confessore, ma delegata a youporn, assistiamo alle doglianze di chi si sente offeso da uno sguardo o da una battuta goliardica.
Ciò non è né credibile, né accettabile.
Sappiamo tutti che la goliardia fa parte del vivere in gruppo, non è mai atteggiamento violento, è puro divertimento nel rispetto dell’essere umano sia esso uomo o donna.
Tutto ciò che si dice, si sente e/o si legge è pura speculazione a vantaggio di questa o quella associazione. Rimini difende gli alpini ed insieme a loro condanna tutte le violenze.
Ricordiamoci che questo corpo ha sacrificato ottantamila soldati per la nostra libertà”.