Ritorno su Vialli non per celebrarlo troppo, ma perché secondo me era una persona veramente speciale e sono fortunate le figlie che hanno avuto un padre così. Avrebbe potuto fare ciò che voleva, perché aveva una proprietà di linguaggio e un’intelligenza eccezionali. L’unico atleta a non sbagliare mai un congiuntivo. Ha deciso di giocare in due squadre e ha vinto tutto, scudetto, Coppa dei Campioni, portando la Sampdoria e la Juventus ai massimi livelli. Mai una chiacchiera negativa su di lui. Anche la malattia l’ha affrontata con una dignità e una grinta spaventose. Se la malattia non l’avesse sconfitto, avrebbe sicuramente continuato a fare una grande carriera come allenatore o come dirigente. Non a caso aveva scelto di stare a Londra, perché diceva c’è più rispetto, più educazione nei confronti del prossimo rispetto all’Italia.