Valmarecchia futura: “Vallata offesa dall’immobilismo delle amministrazioni”
“Il lavoro dell’Arch. Preger a proposito di una nuova viabilità lungo la Marecchiese, commissionato dalla Provincia di Rimini, continua a restare questione fra ‘pochi’. Le soluzioni abbozzate paiono (perché solo di spifferi dobbiamo accontentarci) trovare discordi alcune amministrazioni, alcune delle quali scelgono proprio il ‘non dialogo’.
In un certo senso è comprensibile, ma resta deprimente: che gli obiettivi della Provincia fossero poco chiari e opportunamente fumosi, lo dicemmo subito. Quando ci si ripara dietro a ragionamenti globali, generici assetti ambientali da studiare e massimi sistemi, abbiamo imparato a tradurre che il ‘nulla di fatto’ è il destino praticamente scontato.
Sarebbe bastato un obiettivo, chiaro: ridurre drasticamente i tempi di percorrenza lungo la Marecchiese. Noi diciamo che dimezzarli sarebbe la vera soluzione, se davvero le chiacchiere che vogliono la Valmarecchia un territorio prezioso da vivere sotto tutti i punti di vista, magari da sviluppare, quanto meno da trattare in termini di servizi allo stesso modo di altri cittadini abbondantemente tassati, fossero seguite dalla coerenza.
Non ci fermiamo, continueremo ad incalzare gli amministratori, a spronare i cittadini della Valmarecchia che non si meritano di essere così ignorati, affinché capiscano la posta in palio e si mobilitino insieme.
Chiediamo che si sblocchi l’attuale empasse, incomprensibile perché a prevalere è l’interesse del proprio orticello comunale e non di una comunità, in realtà offesa dall’immobilismo. La frammentarietà amministrativa fra pezzi di valle, dalla montagna al mare, è veramente una delusione enorme. È proprio il caso di dire che il progetto dell’Arch. Preger è bloccato come i mezzi che ogni giorno sono incolonnati sulla Marecchiese.
A fine novembre scrivemmo che al neo presidente della provincia Jamil Sadegholvaad avremmo ricordato di frequente che serve agire, che alle belle parole andrebbero accostati i fatti.
Sono passati tre mesi e tutto è fermo, forse ancor di più di tre mesi fa!”.