IL FATTO
di Ecci
– Una bella assemblea pubblica quella di lunedì 26 ottobre scorso. Un momento di partecipazione da prendere ad esempio. Cinema Astra di Gabicce Mare pieno, sicuramente 250-300 persone. E poi la presenza di personaggi che contano: assessori regionali, provinciali, comunali, sindaco, consiglieri e politici vari, rappresentanti delle categorie economiche.
Ma anche tanti tecnici: architetti, ingegneri, geologi, biologi… insomma, il Comitato Vallugola Terra Nostra ha colpito nel segno. Ha costretto tutti a prendere posizione, anche se non sono mancati gli interventi sfumati, che nel gergo politichese non sono sempre segno di chiarezza.
I cittadini, in massa, sono col Comitato: già oltre 2mila le firme raccolte per dire no al progetto del nuovo porto di Vallugola.
I cittadini sottolineavano con calorosi applausi i passaggi più convincenti dei relatori che andavano a demolire questo progetto faraonico che fa a pugni con la peculiarità, fragilità e bellezza di quell’area protetta, che, ricordiamolo, è parte integrante del Parco del monte San Bartolo.
Il progetto di ampliamento è stato bocciato su tutta la linea: progettuale, ambientale e anche sul piano business. Non può passare come risanamento della falesia sotto la voce “opere di consolidamento”, perché la parte più critica non è l’erosione marina, ma un continuo movimento franoso dovuto alle acque reflue di superficie, in particolar modo degli scarichi civili degli abitati a monte.
Sul piano ambientale il progetto appare come un calcio negli stinchi: specie protette di flora e fauna sia marina che costiera a rischio, pericolosità del movimento franoso… insomma uno stravolgimento della naturalezza del luogo.
Ma anche sul piano del ritorno economico, non si capisce l’entità sproporzionata dell’opera (oltre un chilometro di estensione) per una spesa di una trentina di milioni di euro… per aumentare di circa 100 posti barca l’attuale porticciolo. Qualcuno dei relatori non l’ha mandata a dire, sostenendo che sotto sotto ci devono essere degli interessi in loco, e non solo, che vanno oltre quel progetto.
Già si vedono: strada a due corsie, 218 posti auto, magazzini, uffici, foresteria, alloggi, bar, ristoranti… Intanto si mette la bandierina (anzi, bandierona) del cemento, e poi in futuro… si vedrà. Cambiano le giunte, cambiano i tempi, e chissà che sia a livello del mare, che sopra sul colle, qualcuno che conta non possa ottenere altri permessi per altre opere, magari con la scusa della valorizzazione turistica.
Da tempo ci sono tentativi di “profanare” l’integrità del Parco con voci sibilline del tipo: non si può ingessare quell’area, il Parco deve essere sfruttato meglio sul piano economico. Insomma, ci sono diversi interessi speculativi in agguato. A dirla chiara e netta c’è il pericolo che la si prenda per mare per arrivare al monte. Il mega porto come testa di ponte per conquistare (cementificare) parte del Parco San Bartolo.
Gli assessori regionali Gianluca Carrabs (Lavori pubblici) e Marco Amagliani (Ambiente) hanno esplicitamente detto che in sede di iter procedurale dovranno essere fatte tutte le verifiche di impatto ambientale.
Hanno fatto capire che l’attuale progetto presentato è poco compatibile con i parametri di sicurezza ambientale.
Lasciano perplessi quegli intrventi, a partire dal sindaco Corrado Curti, che però non si possono lasciare le cose come stanno, sia sul piano del risanamento che su quello della valorizzazione del luogo. Insomma, qualcuno potrebbe intendere che se il progetto venisse ridimensionato per un aumento di posti barca inferiore (50-60), quasi quasi si potrebbe anche fare.
La volontà del Comitato è tenere alto l’interesse sul problema a partire da una costante informazione e mobilitazione dei cittadini. Fare in modo che, come spesso accade, non avvengano inciuci poco edificanti nelle segrete stanze della politica e degli affari.
GLI UOMINI
Il Comitato ha nominato un Consiglio direttivo, composto da Pierino Balducci (presidente), Cristina Manzini (vice presidente), Fiorella Sanchi (segrataria), Pierpaolo Frontini, Augusto Mulazzani, Davide Mazzini e Fabio Salbitano. Quest’ultimo è docente di Paesaggistica all’Università di Firenze.
vallugolaterranostra@hotmail.it
www.vallugolaterranostra.it
Sul sito trovate una cartolina virtuale già predisposta da inviare via e-mail al sindaco di Gabicce Mare. Anche questa è una sana forma di pressione partecipata.