Dal Comitato Valmarecchia
“Siamo ormai certi che la Cavallara sia una sorta di non luogo, non si spiegherebbe altrimenti il disprezzo della disciplina urbanistica regionale nell’approvazione del progetto Fileni. La Regione Emilia-Romagna forse è stata tratta in inganno dal ‘titolo’ del progetto, che parla di una notevole riduzione delle superfici dedicata all’allevamento di polli nel nuovo impianto di 16 capannoni in corso di realizzazione, tuttavia a noi preme ricordare che se quella superficie non è più spalmata su tre piani, questo comporta consumo di suolo agricolo. Secondo i nostri calcoli, sono circa 2,5 ettari quelli che vengono trasformati e in parte impermeabilizzati”.
Secondo l’ultimo calcolo aggiornato da Fileni, infatti, la superficie coperta dai capannoni da 15.533 mq passa a 27.880 mq. Anche la superficie impermeabile, cioè i piazzali, passano da 20.238 mq a 21.456 mq. A parte vanno considerate anche le opere necessarie al transito, anche se risultano superfici permeabili e cioè con pavimentazione in massicciata di ghiaia, che passano da 8.426 mq a 18.359 mq. In totale fanno 23.498 metri quadrati in più, quasi 2 ettari e mezzo.
“In tutto il documento di autorizzazione approvato dalla giunta non si fa mai riferimento all’articolo 5 della legge regionale urbanistica del 21 dicembre 2017, n. 24, recante ‘Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio’. È quello relativo al ‘Contenimento del consumo di suolo’, che ha anche introdotto una verifica con cadenza semestrale per cui ‘i Comuni monitorano le trasformazioni realizzate in attuazione del piano vigente e provvedono all’invio degli esiti dello stesso alla Regione’. Sul sito della Regione non è possibile rintracciare l’intervento in corso a Maiolo: la Cavallara vige di extra-territorialità? È il selvaggio West, dove le regole non valgono?”