Rimini, è boom di gite scolastiche: gli ingressi ai musei nei primi 4 mesi del 2023 superano i livelli pre Covid
Prosegue la ripresa del turismo: i dati Istat del primo trimestre segnano +69% degli arrivi e +34,6% delle presenze
C’è voglia di cultura e di arte a Rimini in questo primo quadrimestre del 2023, come evidenzia la straordinaria attività dei Musei cittadini. Un vero e proprio boom di ingressi legati ai viaggi di istruzione e alle attività didattiche.
Il Museo della Città e la Domus del Chirurgo hanno registrato infatti un notevole aumento degli ingressi con finalità didattiche e scolastiche in questa porzione dell’anno, dati trainati dalla grande attrattività dei due luoghi per le scuole nel periodo delle gite primaverili: in Museo sono stati 7.724 e alla Domus 1.406 i giovani accolti dalle attività didattiche comunali. Eccellente anche il numero delle visite scolastiche autonome, rispettivamente 1768 e 789.
Il numero totale segnala un pieno ritorno alla normalità rispetto alla difficile età pandemica, superando i dati del 2019 quando la somma dei due siti per quanto riguarda gli ingressi con finalità didattiche e scolastiche nei primi 4 mesi era complessivamente 7.543.
E la primavera 2023 proseguirà con altri numeri rilevanti: fino a giugno, tra Domus e Museo, ci si prepara ad accogliere 210 gruppi scolastici (con una previsione di circa 4.400 studenti) a preparare 67 laboratori (previsti 1.407 ragazzi), mentre le prenotazioni di gruppi scolastici autonomi sono 41 (previsti 861 giovani).
“I dati confermano che il cuore antico di Rimini, simboleggiato dalla Domus del Chirurgo, rappresenta ancora un elemento di attrattività straordinaria, soprattutto per il mondo della scuola – dice il direttore dei Musei Giovanni Sassu. Ed è un segnale importante, perché non esiste il museo senza un rapporto privilegiato e profondo con i giovani, un rapporto da immaginarsi come scambio dinamico: il museo offre agli studenti l’opportunità di conoscere in modo diretto e tangibile la storia e l’arte, arricchendo notevolmente il processo educativo; la scuola può fornire ai musei un pubblico interessato e curioso, contribuendo a promuovere la cultura e il territorio e spingendo le istituzioni a rinnovarsi”.
Grande interesse anche per la proposta didattica del Fellini Museum. Distribuiti in quasi 100 classi, sono stati oltre 2600 gli studenti che hanno frequentato, nell’ambito di specifici progetti didattici o in visite scolastiche autonome, il Fellini Museum nel primo quadrimestre del 2023. Di questi il 20% è venuto dalla scuola primaria o da quella secondaria di primo grado e ha fatto riferimento principalmente a due proposte di alfabetizzazione del linguaggio cinematografico promosse dall’associazione Made Officina Creativa e dall’Arci. Se è stato il triennio delle superiori, e dei licei in particolare, a fornire la maggioranza degli studenti, le visite organizzate dalle Università, tra cui quelle di Bologna, Teramo, Ferrara, Roma e dell’austriaca Klagenfurt, hanno composto il 6% di questa parte di pubblico. Nel complesso il 30% degli oltre 2600 studenti proviene da fuori provincia. Se per il mese di maggio sono già in calendario diverse visite scolastiche, tra giugno e luglio il FM sarà inserito nel programma di tre Summer School che si rivolgeranno rispettivamente a bambini tra gli 8 e i 14 anni, a ragazzi di terza e quarta superiore e a giovani universitari.
“Il lavoro con le scuole richiede tempi lunghi di semina e accudimento – commenta il responsabile del Fellini Museum Marco Leonetti. E se per un qualsiasi museo nato da poco, quella della didattica è una delle attività più delicate da congegnare e imbastire, per un museo sul cinema, un’arte che non è inserita nel percorso curriculare di alcun indirizzo scolastico, l’impresa è ancora più necessaria e attuale. In più noi, che lavoriamo sull’opera e sulla eredità di un solo regista, per quanto unico e geniale, e che quindi non abbiamo termini di confronto e modelli a cui ispirarci, dobbiamo imparare a costruire proposte originali e significative. Abbiamo cominciato a farlo collaborando con associazioni e istituti scolastici e affiancandoli nel loro lavoro: i risultati fino ad ora raccolti sono stati per noi molto soddisfacenti e incoraggianti. E’ un ottimo inizio”
Prosegue la ripresa del turismo: pubblicati i dati Istat del primo trimestre 2023
A riprova della sempre più vivace attrattività di Rimini, i dati statistici provvisori appena pubblicati dalla Regione Emilia Romagna e riferiti ad arrivi e presenze turistiche nei primi tre mesi dell’anno che mettono in luce la progressiva ripresa del turismo in questo avvio di 2023 che va di pari passo con la riduzione della forbice rispetto all’andamento pre-pandemia. Da gennaio a marzo 2023 Rimini registra un +69% di arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un +34,6% di pernottamenti. In buona sostanza, rispetto al primo trimestre 2022, Rimini guadagna 124.946 pernottamenti; sul 2021 290.460 .
Interessante la fotografia del mese di marzo 2023, quello dei tre caratterizzato dai numeri più consistenti, che vede sul fronte degli arrivi Rimini con un + 35,3% su 2022 e addirittura un + 1,3% rispetto all’anno pre Covid 2019, variazione percentuale che si riduce leggermente se si guardano le presenze con un +13,6% rispetto al 2022 e un -1,8% rispetto al 2019.
“La ripresa del turismo è iniziata – commenta il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad -e i primi tre mesi del 2023 lo confermano. In attesa dei prossimi banchi di prova più consistenti, a partire dai dati di aprile con il primo bilancio sulla Pasqua e sui primi ponti primaverili, i dati provvisori dell’Istat appena pubblicati confermano un ottimo inizio d’anno trainato dagli eventi e dal calendario fieristico-congressuale e dal grande interesse verso l’offerta culturale cittadina. E tutto questo nonostante la pressoché totale scomparsa del mercato russo che ha pesato principalmente sul territorio di Rimini. Il fatto che gli ingressi legati alle gite scolastiche abbiano superato i livelli del 2019 segna una ripartenza straordinaria per un segmento fondamentale che è mancato per almeno un triennio. Se nel 2020 e nel 2021 abbiamo retto grazie agli italiani che hanno continuato a restare nel Paese per le vacanze, riscoprendone le bellezze e scegliendo località sicure, ora, che si è potuto dichiarare finalmente cessata l’emergenza pandemica, possiamo anche dire che chi viaggia premia sempre più quelle mete che hanno saputo riqualificarsi e interpretare le nuove esigenze dei viaggiatori. Naturalmente occorrerà attendere un quadro allargato e più ampio, ma i primi dati a disposizione mettono in evidenza segnali importanti che convergono verso il progressivo recupero dell’orizzonte pre pandemico.”