– Una storia preziosa, un dono custodito tra le acque del fiume Conca, fortunatamente salvatosi dalla piena causata dalla recente alluvione, troviamo un curioso ammasso di pietre.
Vicino alla Statale, nascosto dalla vegetazione dell’argine, al centro del torrente, nel Medioevo, svettava un ponte in pietra, e il cumulo non è altro che ciò che resta di un suo pilone; recentemente ne è stato rinvenuto un altro lato Cattolica.
Ed è proprio qui che passava la via Flaminia, e la testimonianza offerta da tali resti è importantissima per fugare ogni dubbio anche sulla reale presenza di un ponte romano, costruito sulle rovine di quello medievale, ricordando però, che nessun rilevamento è stato effettuato al di sotto di tali sedimenti.
Il crollo lo si potrebbe ricondurre ad un terremoto avvenuto nel 1600 che, attraverso lo scorrere dell’acqua del fiume, avrebbe trascinato anche altre pietre verso monte, dove sono poi state rinvenute. Le informazioni non finiscono qui, per chi fosse interessato ad approfondire, nel 1755, la congregazione del buon governo approvò, per il territorio riminese, la realizzazione di un nuovo catasto, affidato al geometra Serafino Calindri, sulla valle del fiume Conca. Lavoro che evidenziò la presenza di un altro ponte, questa volta in legno, molo più a monte verso Morciano di Romagna.
Alcuni documenti, in merito a tale prestigiosa presenza, sono conservati presso il Centro Polivalente di Cattolica, riguardano una ricerca archeologica terminata nel 2019 a cura dell’Associazione Culturale Veiove.
A tal punto, una domanda, da rivolgere al Sindaco Fabrizio Piccioni, sorge spontanea, vista una sua prefazione di 4 anni orsono, proprio su quella ricerca di cui si dice sopra, ”…siamo convinti che vada segnalato ogni aspetto che ci riconduce al nostro passato e allo stesso tempo che mette in luce la ricchezza paesaggistica ed archeologica del nostro territorio.”
Intanto, le notizie storiche misanesi sarebbero da riportare a ”casa”, attraverso un’operazione di recupero, visto che riguardano un passato che viene alimentato continuamente da nuove ed interessanti scoperte e che, invece, sono depositate a Cattolica e Riccione.