– L’ampliamento del porto di Vallugola riparte da un tavolo di confronto. Seppur sfiggendo al dibattito, lo ha garantito il sindaco Corrado Curti durante il convegno organizzato dal Comitato cittadino di Vallugola Terra Nostra che si batte per la natura e un secco no alla cementificazione. La riunione si è tenuta lo scorso 27 febbraio all’ex Circolo Acli di Gabicce Monte.
Il comitato Vallugola Terra Nostra ha provato a immaginare la possibilità di un approccio inedito alla valorizzazione dei beni paesaggistici e ambientali, e quindi anche di Vallugola. Per farlo ha proposto un pomeriggio di studio sul tema “Vallugola tra conservazione e sviluppo”.
E ha provato a farlo con la competenza e l’esperienza di relatori che attraverso la loro testimonianza hanno incrociato, seppur da punti di partenza diversi, il valore di un modo nuovo di intendere la risorsa “territorio”. Per dirla con le parole dell’architetto Yona Friedman: l’architettura classica trasforma le cose per adeguarle all’uso umano, mentre l’architettura di sopravvivenza prova a trasformare il modo in cui l’uomo impiega le cose esistenti.
Si tratta, in altre parole, di un modello che intreccia la tutela del patrimonio naturalistico e storico-culturale con lo sviluppo economico dei territori. Una relazione, questa, generalmente interpretata sia nell’immaginario collettivo sia nell’azione amministrativa in termini di antagonismo, come non ha mancato di sottolineare con la sua testimonianza Giuseppe Bonanno. Il giovane presidente del Parco della Maddalena, sfuggendo a quella <
Riqualificare un territorio seguendo l’idea di una sostenibilità ispirata all’originaria identità dei luoghi, nella consapevolezza che le qualità paesaggistiche e ambientali solo se ben conservate possano liberare energie vitali per lo sviluppo economico e socio-culturale delle comunità: è la sfida. Così ha sintetizzato la vice-presidente del comitato, Cristina Manzini, introducendo le conferenze in scaletta. Una sfida, per altro, raccolta dall’assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro Tarcisio Porto, che ha preso la parola per impegnarsi pubblicamente nella ricerca di risorse pubbliche da destinare a una pianificazione globale e partecipata di Vallugola.
E proprio sul concetto di programmazione partecipata ha insistito nella sua relazione il prof. Fabio Salbitano, Università di Firenze, per ribadire come il coinvolgimento sociale sia elemento primario di un nuovo approccio alla riqualificazione dei nostri habitat.
Uno stimolo ulteriore è venuto dal mondo accademico urbinate. Rappresentata dal prof. Riccardo Santolini la risposta scientifica dell’Università di Urbino al tema della riqualificazione di Vallugola offre una lettura che raffigura l’eterogeneità dell’area, sia marina che terrestre, quale <
Parco riguardo al quale la politica non ha offerto risposte limpide, come rimarcato nell’intervento di apertura del pomeriggio da Maria Chiara Russo. Di fronte a un’affollata assemblea la presidente del comitato ha riassunto le tappe amministrative del Piano del parco del S. Bartolo appena licenziato dalla Regione: rispetto a un’intenzione di coerente politica di salvaguardia del territorio in un’area di tutela qual è un parco, le pressioni speculative sul San Bartolo hanno infine prodotto mediazioni normative che lasciano spazio ad ambigue intepretazioni.
Ha tentato il sindaco gabiccese Corrado Curti di recuperare la fiducia nell’azione della classe amministrativa sul Parco del S. Bartolo e in particolare su Vallugola, azione che non intende sfuggire a un’idea di riqualificazione sostenibile, ha detto. E sottoscrivendo <