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Home Economia

La Russia nel “Mondo al Contrario”

Redazione di Redazione
13 Settembre 2023
in Economia
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
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Vignetta di Cecco

Vignetta di Cecco

Tratto da lavoce.info

DI CARLO FAVERO

Tra i molti rilievi mossi a Roberto Vannacci per le affermazioni contenute nel suo libro, c’è anche l’accusa di filo-putinismo, che l’interessato respinge. Eppure, l’analisi del testo rimanda un’immagine molto positiva della Russia guidata da Putin.

La domanda

Il recente libro di Roberto Vannacci intitolato Il mondo al contrario ha avuto grande impatto mediatico e suscitato grandi discussioni sulle tematiche toccate nei vari capitoli. Al di là dei contenuti del libro, il dibattito si è focalizzato anche sulle relazioni tra l’autore e la Russia, con accuse di filo-putinismo negate dall’autore, che ha ricordato di essere stato “cacciato” da Vladimir Putin e Sergej Lavrov poco dopo l’invasione dell’Ucraina. Alla luce di queste discussioni può essere interessante chiedersi quale sia l’immagine della Russia che emerge da Il mondo al contrario.

La metodologia e i risultati

Una risposta alla domanda può essere trovata facendo un’analisi di testo, ricercando le parole “Russia” e “Mosca” nel libro e soffermandosi sulle frasi in cui queste sono contenute per derivare un “indice di sentimento” nei confronti della Russia.

L’analisi rivela che le parole ricercate ricorrono circa venti volte. Riportiamo qui di seguito il testo del libro vicino alle ricorrenze.

Pagina 32 – capitolo “L’ambientalismo”“(…) Le proteste sono sostenute dal Climate Emergency Fund, con sede nella ricchissima ed esclusiva Beverly Hills, in California. L’organizzazione elargisce mazzette di bigliettoni per mobilitare gli attivisti soprattutto nel Vecchio Continente e nel civilizzato “Occidente”, perché in Cina, Russia e India tali espedienti non funzionano. (…)”.

Pagina 35 – capitolo “L’ambientalismo” “(…) a causa dell’assenza di una possibile alternativa nucleare per sopperire alle carenze di gas imposte dalle tensioni geopolitiche tra Russia e Occidente si è ritornati al carbone, che è la fonte di energia acclaratamente più inquinante e più letale che esista nel globo. (…)”.

Pagina 70 – capitolo “L’energia”“(…) Lo abbiamo visto con la crisi scaturita dalla guerra tra Ucraina e Russia: chi si è trovato in maggiore difficoltà sono quei Paesi, come l’Italia e la Germania (…)”.

Leggi anche: Don Milani economista
Pagina 72 – capitolo “L’energia”“(….) Nazioni intere come Iraq, Iran, Qatar, Nigeria, Russia, Emirati Arabi, Libia, Azerbaijan e molti altri, basano essenzialmente la sopravvivenza sull’estrazione di combustibili fossili ed è semplicemente impensabile che i rispettivi governi rinuncino a questa unica ricchezza per perorare le cause dei seguaci di Greta. (…)”.

Pagina 104 – capitolo “La società multiculturale e multietnica” “(…) Guardate il Brasile, il tanto enfatizzato Canada, la Cina, il Giappone, la Svezia, la Russia, ma anche gli stati africani come la Nigeria, il Congo, il Sudafrica e chi più ne ha più ne metta. In nessuna di queste realtà il multiculturalismo ha attecchito! (…)”.

Pagina 116 – capitolo “La società multiculturale e multietnica”“(…) In Russia c’è lavoro, e ce n’è anche tanto. Rispetto a molti posti del mondo, vi si vive anche abbastanza bene. A Mosca quasi tutti i tassisti sono kirghisi, uzbechi o tagichi come quasi tutti gli operai che manutengono le strade, che sgomberano le città dalla neve nel lungo inverno e che lavorano nelle costruzioni e nell’agricoltura. (…)”.

Pagina 117 – capitolo “La società multiculturale e multietnica”“(….) Ma in Russia, nonostante l’incredibile estensione del territorio e l’impossibilità di gestirne e controllarne le frontiere, l’immigrazione clandestina non esiste o è un fenomeno relegato alle popolazioni nomadi delle steppe asiatiche. Il clandestino in Russia non lo vai a fare perché sai che non avrai vita facile. Per immigrare in Russia le candidature dei potenziali lavoratori sono vagliate nel paese di origine e, a chi viene accettato, è garantito il contratto di lavoro ed il contratto per la casa prima ancora dell’ingresso nella terra degli Zar. (…)”.

Pagina 147 – capitolo “La sicurezza e la legittima difesa” “(…) Per non parlare della Russia, ed in particolare di Mosca, dove incontravo, ben dopo l’imbrunire nei grandissimi e bellissimi parchi cittadini, donne sole e mamme con bambini che assaporavano il fresco delle sere estive senza il benché minimo timore di essere molestate da qualcuno (…)”.

Leggi anche: L’analisi indipendente scopre una Russia in recessione*
Pagina 148 – capitolo “La sicurezza e la legittima difesa”“(…) Parlando di grandi paesi, Cina e Russia hanno un indice di criminalità notevolmente inferiore ai grandi paesi europei, agli Stati Uniti e al Canada (…)”.

Pagina 205 – capitolo “La famiglia”“(…) Nella Cina di Mao e nella Russia di Stalin i bambini erano considerati figli del popolo e dovevano quindi essere affidati, sin dalla più tenera età, a istituzioni statali che diffondessero, senza alcuna interpretazione del caso, la dottrina di regime. (…)”.

Pagina 328 – capitolo “La nuova città” “(…) Quando abitavo a Mosca ho visto decine di vecchie e decrepite strutture cadere sotto le pale dei bulldozer e lasciare il posto a edifici nuovi, moderni, termo e fonoisolati e dotati di ampi garage. (…)”.

Il sentimento verso la Russia

L’analisi del testo rivela un sentimento fortemente positivo nei confronti della Russia. Nell’unica connotazione non positiva (pagina 205 – Capitolo “La famiglia”) il paese è qualificato come “la Russia di Stalin”.

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