Premesso che la riapertura dell’azienda sarà salutato positivamente per tanti motivi ed in primo luogo per i lavoratori (anche se per alcuni anni sono previsti solo due dipendenti!!!), per il resto vanno chiarite alcune cose.
Su tale vicenda ne sono state dette, fatte e scritte tante; si possono condividere talune scelte o non condividerle ma non si può stravolgere o volutamente disconoscere la “storia” e le responsabilità di una pagina di attività politico – amministrativa sanclementese che ha rovinato irrimediabilmente Sant’Andrea in Casale.
Ancora oggi, a quasi dieci anni dall’approvazione della Nuova Zona Industriale (nata a seguito “dell’affaire” Ghigi), si stanno costruendo condomini che in futuro saranno circondati da capannoni, ad oggi di quest’ultimi ancora nessuno è stato costruito!
Si sono fatte quattro varianti a tale zona sprecando almeno 200.000 euro… e poi si lamentano in Comune che hanno finito i soldi!
Peccato che la Corte dei Conti non faccia mai una sosta a San Clemente o magari qualche magistrato che abbia voglia di informarsi!
Ora che il D’Andrea possa avere dei meriti sul nuovo accordo può anche essere (anche se il Consiglio comunale è tenuto all’oscuro di tutto) ma è anche il minimo che doveva fare dopo i danni e lo scempio che ha creato in passato.
È pura demagogia ascrivere ai soli Nando Fabbri e Giorgio Ciotti le responsabilità di quanto è sotto gli occhi di tutti della “macelleria urbanistica” perpetrata a San Clemente con la partita Ghigi e Zona Industriale. Le scelte e previsioni urbanistiche di tale zona (anno 2002) a San Clemente sono state fatte con la giunta composta da: sindaco Guiducci, Cerri, D’Andrea e Villa. Inoltre il D’Andrea era segretario del Pds della Valconca e il Villa di San Clemente.
Le successive varianti e concessioni edilizie fanno capo alla giunta con sindaco D’Andrea ed una delega specifica della zona industriale a Corrado Gaia (di cui avevamo chiesto le dimissioni).
Se poi i cittadini li hanno rivotati (ora non si lamentino, come peraltro stanno facendo!) ci saranno dei motivi ma non certo per una “pagina nera” di vita politico-amministrativa di San Clemente ove sono stati spesi e si spendono tuttora centinaia di migliaia di euro: altroché le spese per i ricorsi al Tar o alla Cassazione !!!!
Per questo ribadiamo che i responsabili hanno nomi e cognomi, così pure chi come noi, tali scelte scellerate le aveva denunciate preventivamente. Il Battazza solo tardivamente è sceso in campo sconfessando D’Andrea e se voleva (anzi doveva!) al tempo chiedeva le dimissioni di qualche amministratore sanclementese invece un anno fà, da segretario del Pd di Valconca, ha ricandidato chi tali danni ha creato.
Concludiamo nel dire a chi vuole disconoscere parte delle cose accadute di togliersi il “para-occhi” e i tappi dalle orecchie.
Gruppo consigliare Obiettivo San Clemente Oggi