Addio a Davide Renne, il nuovo direttore creativo di Moschino. Deceduto il 10 novembre, aveva 46 anni; era stato ricoverato in ospedale alcuni giorni fa per un problema cardiaco.
Lo scorso 16 ottobre l’Aeffe di San Giovanni in Marignano gli aveva affidato Moschino Donna, con l’incarico di supervisionare le collezioni donna, uomo e accessori.
Il suo debutto in passerella doveva avvenire con la collezione Autunno/Inverno 2024 durante la Milan Fashion Week il prossimo febbraio. Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe Spa, aveva spiegato che la scelta era caduta su di lui per ”la sua visione estremamente sofisticata, dalla sua consapevolezza del potere della moda di creare un dialogo vivo e poetico con il mondo che ci circonda e dalla sua profonda comprensione dell heritage di Moschino e dei nostri codici”.
Alla luce della scomparsa dice: “Non ci sono parole per descrivere l’incommensurabile dolore che stiamo vivendo in questo momento così drammatico. Davide si era unito a noi solo pochi giorni fa, quando un malore improvviso ha stroncato troppo presto la sua giovane vita. Non riusciamo ancora a credere a quello che è successo. Con Davide stavamo lavorando a un progetto ambizioso, pieni di entusiasmo e di ottimismo verso il futuro. Anche se è stato con noi solo per pochissimo tempo, Davide è stato in grado di farsi subito amare e rispettare. A noi resta oggi la responsabilità di portare avanti ciò che la sua fantasia e creatività avevano solo immaginato. Ci stringiamo alla famiglia e ai numerosissimi amici di Davide con affetto”.
Davide Renne negli ultimi due decenni aveva infatti guidato l’ufficio stile donna di Gucci ed era appunto stato nominato .
Classe 1977, durante il liceo scientifico si era reso conto della sua voglia di disegnare abiti femminili; si iscrive al Polimoda di Firenze. Il primo impiego fu presso Alessandro Dell’Acqua. Poi approda in Gucci e vi resta per un ventennio, come Head Designer for Womenswear.
Raccontava: “Gli ultimi otto anni di questo periodo li ho trascorsi insieme ad Alessandro Michele: lui mi ha insegnato a sognare in grande, mi ha incitato e mi ha aiutato a realizzare i miei sogni’.
Dopo il passaggio in Moschino disse: ”La moda, come la vita, ci dà modo di scoprire noi stessi. Non mi piace la moda che detta risposte, sono più propenso a trovare la domanda giusta, poi le risposte arriveranno nel dialogo dello stilista con il pubblico: la moda è, per sua stessa natura, fatta su misura. Prendere il timone della casa creata da un genio del design italiano e dell’arte contemporanea è un onore che non prendo alla leggera”.