COMUNITA’
– Le tre sorelle Monaco sono imprenditrici di successo. Da giovane Giuseppe ha fatto anche due lavori: contadino di giorno e pizzaiolo d’estate. Un mito per coloro i quali lo conoscono; imprenditori i figli. Poi c’è chi se la tira un po’ e dice che loro i Sanniti le suonarono anche ai Romani e che sconfitti hanno dato due imperatori non proprio stupidi: Vespasiano (quello del Colosseo e dei famosi cessi pubblici e della pecunia che non puzza) e il figlio Tito. Sono solo alcune delle storie che raccontano lavoro e succcessi degli irpini nel Riminese.
Il Regno Sannita andava dalle montagne di Roccaraso (L’Aquila) fino agli inizi della provincia di Potenza); era tutto su un immenso altipiano, dove le montagne si rincorrono come in un gioco di quinte teatrali. Il popolo era bellicoso e descritto come rude, ma a visitare il sito archeologico vicino al paradiso di Pietrabbondante (Alto Molise, Isernia) con tanto di teatro ed anfiteatro, dove le varie tribù si riunivano per gli affari interni e guerre, non erano poi così selvatici. E se la maldicenza sia stata sparsa dai Romani?
Gli Irpini erano l’ultima tribù di quel regno federale. E l’Irpinia (Avellino) è verde, bella non meno che povera; è sempre stata terra di emigrazione. Dalla fine degli anni Cinquanta, a maggioranza con le valigie di cartone, dopo l’ondata degli ascolani e degli abruzzesi, iniziarono a giungere nella provincia di Rimini per dare opportunità ai figli. Andarono a sostituire nei poderi i romagnoli che scendevano al mare anche loro in cerca di opportunità. Dopo circa mezzo secolo, contano almeno 800 famiglie nella provincia di Rimini (3.500 in Romagna). Nel Riminese gli abitanti dovrebbero essere sui 3.000, l’1 per cento della popolazione.
Per caso e per gioia, è stato fondato il Club Romagna-Irpinia. Tutto naturalmente nasce a tavola; in questo e nella caccia passioni vicino ai riminesi. Un manipolo di amici, capitanati dall’avvocato Raffaele Beatrice e l’imprenditore Mario Pappano, si vedono alla Taverna degli Artisti. Nasce il club. Lo scorso 20 maggio, si firma statuto e associazione. Lo scorso 18 luglio, nella sala del palazzo del Turismo in piazzale Fellini si presentano ufficialmente. Accorrono oltre 200 romagnoli di origine irpina. Fanno gli onori di casa il presidente della Provincia Stefano Vitali, il sindaco di Rimini Alberto Ravaioli, l’assessore Donatella Turci. Dall’altipiano centro-meridionale giungono tre parlamentari, amministratori, personalità. Insomma, il duo Pappano-Beatrice, rispettivamente presidente e vice del club, hanno fatto le cose in grande. Dicono: “Il nostro scopo è prettamente culturale. Vogliamo far conoscere le due province attraverso le tradizioni, il turismo, l’artigianato, le eccellenze eno-gastronomiche. La provincia di Avellino conta circa 450mila abitanti sparsi su 109 comuni; portare un pullman di turisti per paese significa migliaia di presenze turistiche”. A fine lavori, buffet con i prodotti tipici: caciocavallo, salumi e vino le eccellenze. Il regista sannita Ettore Scola potrebbe trarre ispirazione per un film e magari intitolarlo: “Irpinia-Rimini-Irpinia”.