Ma un giorno, come Guerino il Meschino, mi son preso anch’io lo sfizio di cercare il mio linguaggio. Vedete, chi abita una cittadina sa più cose di chi vive in una metropoli. Perché? Per il fatto che conosce le persone a una a una e ne può seguire il destino. Chi poi vive in campagna, ne sa più ancora, perché vi vede partecipe la natura. Se poi è vecchio, viene a conoscere l‘incredibile. “Nella casa che abiti, si sente”.
Infatti si sentono i barbagianni, il gufo, le civette. E in primavera, l’usignolo. Non so quanti rondoni, perché è la sola casa coi coppi; e per gli usignoli le siepi di biancospino e di rovi, dove nidificare: un privilegio che non cambierei con nessun altro… (Da Fabio Tombari, Tutti in famiglia, Mondadori, Mi 1981).
– Il pezzo è magico. Fabio Tombari (Fano 1899 – Rio Salso 1989) è stato tra i massimi scrittori italiani del secolo scorso. Dimenticato, purtroppo, perché abbracciò il fascismo; la moglie era ebrea. Si ritirò a Rio Salso di Mondaino. Angelo Chiaretti è stato un grandissimo amico: ha molti ricordi e possiede oggetti. Lo scorso 2 luglio, alle 21.15 a Montecalvo in Foglia è stato ricordato nella Country House “Ca’ Virginia” di Montecalvo in Foglia. Suoi studenti hanno portato il loro ricordo e le loro testimonianze, così come “tombariani” che occupano posti di spicco nell’editoria, giornalismo, arti, informatica e “made in Italy”: la presidente della “Fondazione Mondadori” Cristina Mondadori, i giornalisti e scrittori Gianni Mura e Vivian Lamarque, l’attore Arnaldo Ninchi, l’ex presidente di Microsoft Italia Umberto Paolucci, Ambrogio Folonari patron della celebre casa vinicola, l’architetto Michele De Lucchi, designer dell’Olivetti, l’ammiraglio Paolo Pagnottella.
Il clou della serata è stata la lezione anticonformista dal meglio delle pagine di Tombari, tenuta da Matteo Giardini (lettore e interprete) insieme a Raffaele Damen (fisarmonicista), con la partecipazione finale degli alunni dell’Istituto “Giovanni Paolo II” di Montecchio – S.Angelo in Lizzola. Per concludere con torta e foto ricordo.
«Il nostro obiettivo – spiega l’assessore pesarese Davide Rossi – è far tornare a leggere, amare e riscoprire questo grande interprete letterario del ‘900, e soprattutto di sensibilizzare gli editori italiani a ripubblicare i suoi libri, divenuti quasi introvabili. Per questo abbiamo dato vita al progetto ‘Cantiere Fabio Tombari’, che vede l’adesione di molti enti e associazioni”.
Mondaino può fare qualcosa per Fabio Tombari?