Ho appena letto su Google il seguente trafiletto: ”Due punti di vista diversi a confronto. Da una parte il vescovo di Padova Mons. Claudio Cipolla dall’altra lo psichiatra Paolo Crepet.
Mons Cipolla nell’omelia del funerale di Giulia Cecchettin dice: ”Insegnaci Signore la pace tra generi…Insegnaci Signore, la pace tra generi, maschio e femmina, uomo e donna. Vogliamo imparare l’amore e vivere nel rispetto reciproco cercando il bene dell’altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e abuso.”
Il commento di Crepet:” Generi? Parliamo di persone…Ritorniamo alle persone il genere conta poco….”
Su questo punto sono d’accordo con Crepet: sono le persone che contano, non i generi. Sono i singoli individui che sono responsabili delle proprie azioni, sempre.
Ho anche ascoltato diversi commenti sia nei Telegiornali sia in qualche dibattito televisivo dai quali sono emerse alcune proposte per cercare di eliminare questa piaga dei femminicidi, tipo: educazione alla affettività, educazione sessuale a scuola, abbattere il Patriarcato e altre amenità di questo genere.
Non ho sentito nessuno, neanche di passaggio, citare il Quinto Comandamento. Per chi non lo ricordasse il Quinto Comandamento di quel Decalogo che Dio Padre ci ha consigliato oltre tremila anno fa dice molto semplicemente, ma in un modo molto netto e preciso: NON UCCIDERE. Punto.
Il messaggio e molto chiaro: NON SI PUO’ UCCIDERE NESSUNO. MAI.
Mons Cipolla e cari amici lettori, in questo periodo di confusione e di imbarbarimento generale, non credete che sia il momento di ricordare a tutti quell’insieme di suggerimenti e buoni principi contenuti nei 10 COMANDAMENTI e raccomandarne a tutti l’osservanza, proprio come ha fatto Gesù?
Se ci pensiamo bene, oggi c’è una grande carenza di principi positivi, si brancola nel buio e spesso si corre dietro a ideologie false, se non addirittura diaboliche.
Nostro Signore, che ci ha sempre voluto bene, ci ha indicato la strada, ci ha tracciato la rotta, sono solo 10 regolette da imparare a memoria, ma soprattutto da avere sempre presenti e metterle in pratica quotidianamente.
Genitori, insegnanti, sacerdoti, educatori in generale, pensateci, è doveroso e importante.
Tra l’altro, proviamo a riflettere senza sottovalutare l’idea, se Filippo avesse avuto presente quello che il 5° Comandamento vieta tassativamente (non uccidere), Giulia sarebbe ancora con noi. Non vi sembra che l’idea meriti una riflessione molto seria?
E magari qualche provvedimento altrettanto serio e concreto?