L’anno prossimo l’ultima avventura in Bielorussia. “Per mantenere una promessa – spiega – poi però mi fermo perché ho bisogno di pensare un po’ a me stesso”. Riguardo a questo non dice altro, Giovanni Salvatori. Ha conosciuto Madre Teresa di Calcutta nell’aprile del ’97, pochi mesi prima della morte della piccola suora albanese. Fece quel viaggio per ritrovare se stesso e lui, ex ufficiale dell’aeronautica in pensione, 30 anni negli aeroporti militari di mezza Italia, si è ripescato negli occhi e nei gesti di uno scricciolo di donna, dedita a regalare la propria vita agli altri. Giovanni ha deciso di mettersi in gioco anche lui, nei limiti delle sue possibilità. Da 15 anni batte la zona di Rimini sud, va da conoscenti, amici che possono dare una mano, raccoglie offerte fuori dai Conad e nelle parrocchie, in un bidone che ha scritto sopra il suo nome e cognome perché “è giusto che la gente sappia chi è questo che chiede le offerte”. Mette i contanti in una busta, quando serve perché magari la destinazione è un luogo “difficile”, li cuce dentro i jeans, e parte. Li porta nei paesi poveri del mondo. Bussa alle porte delle suore missionarie di Carità, l’ordine fondato dalla stessa Madre Teresa, e consegna quello che ha da dare.
(M.M)