COMUNITA’
– In tanti vorrebbero essere come Giuseppe Lo Magro. Alto, mediteraneo, mente pronta ed ironica. Sa cucinare, va sui moli a prendere il pesce e via sulla griglia. Il professore troppo presto andato in pensione (un peccato per gli allievi) scrive commedie in dialetto. Rappresenta al meglio che cosa vuol dire portare con sé due culture: la riccionese della mamma (un’Angelini) e la siciliana del babbo.
Giuseppe Lo Magro ha fatto poker. Lo scorso 9 luglio, l’assemblea dei soci di Famija Arciunesa lo ha rieletto presidente per il triennio 2011/2014. Presidente a pieni voti, tre giorni dopo ha provveduto alla distribuzione delle cariche sociali. E’ un record per la prestigiosa associazione riccionese confermare lo stesso “babbo” per la quarta volta consecutiva. Avere la stessa guida è un segno positivo, che valorizza la qualità delle numerose attività svolte in questi anni e significa continuità nell’impegno sociale a favore della Città di Riccione. Ed è segno positivo anche il fatto che la maggioranza dei consiglieri è rimasta al suo posto e che le minime variazioni sono per così dire “fisiologiche”. Ad accompagnare Giuseppe per i prossimi tre anni saranno: Giovanni Olivieri (vice presidente), Antonio Batarra (tesoriere), Teresio Spadoni (segretario) e i consiglieri Paolo Santovito, Franco Baratti, Riccardo Angelini e i nuovi entrati Antonio Cianciosi e Marco Zangheri. Un gruppo che si ritroverà a breve per affrontare i tanti importanti appuntamenti dell’autunno: Festa ad Oltremare, Gita sociale, Compleanno di Riccione, Castagnate in viale Ceccarini, pubblicazione di un libro dialettale e del classico volume di storia locale da donare ai nuovi soci. Nel corso della serata che ha attribuito le cariche si è svolta una simpatica cerimonia con la consegna di una targa ricordo a Romano Tanfani per vent’anni segretario tuttofare dell’associazione; compito svolto con ammirevole dedizione e chiara onestà e che, ora, ha deciso di interrompere per gustarsi un bel po’ di tempo libero. In ultimo un doveroso grazie, per l’impegno e le idee profuse, ai consiglieri uscenti Giovanni Morganti e Paolo Arcangeli.