di Fernanda Siniscalchi
In questo breve articolo voglio raccontarvi uno scorcio del mio viaggio… l’amore per l’arte ci
segue dovunque ed in qualsiasi occasione, e così anche nelle mie vacanze, seguo le sue
tracce….
Aruba e’ una piccola isola dell’arcipelago delle Antille Olandesi, definita “one happy Island”
come riportano le targhe delle auto; ed e’ qui che ho scoperto incredibili connessioni con
l’Italia e persone che hanno un legame familiare ed artistico con essa.
L’occasione si e’ presentata grazie alla giovane amica Kim, viaggiatrice e
fotografa eccezionale, che conoscendo l’isola mi ha parlato di questo luogo in cui
nascono piccoli capolavori in vetro soffiato.
Una bottega, la polvere della lavorazione, la fiamma accesa quotidianamente, i colori che
si perdono nella Laguna, le stesse sfumature che viaggiano nel tempo e nello spazio,
quello delle spiagge bianche di Palm Beach, proprio dove ora si trova il ”Murano Art
Studio” di Giuliano Pinzon. Nato e cresciuto in Venezuela, a Caracas, trasferitosi ad Aruba
con un corposo bagaglio artistico ed artigianale, circa cinque anni fa, Giuliano mi racconta
un po’ della sua vita e l’origine del suo lavoro, della sua passione, della sua vita dedicata a
cosa lo fa stare bene. Un uomo che ha viaggiato nello spazio e nel tempo e,
occasionalmente, ha bagnato i piedi nelle acque di Misano Adriatico.
Giuliano, come hai appreso l’arte del vetro di Murano?
”Sono nato in Venezuela, ma i miei nonni erano Italiani originari di questo splendido ed
originalissimo luogo che è Murano, si trasferirono in Sud America durante il periodo della
seconda guerra mondiale, ed io già da ragazzino aiutavo il nonno e mio padre nella loro
attività di vetrai.
Crescendo ho poi continuato questa attività, non solo in Venezuela dove ho ancora un
laboratorio, ma sono stato anche negli Usa ed in Inghilterra, ed ora ho iniziato qui una
nuova avventura unendo a questa una piccola attività di ristorazione”.
Chiacchere d’autore e ristorazione, il fascino della sfida e una meta esclusiva,
un’esperienza che non fa perdere di vista a Giuliano la tradizione del vetro soffiato, dove la
fiamma dei fornelli si mischia alla fiamma dei ferri del mestiere.
Tutto muta, ma una parte rimane un po’ bambino e riporta all’Italia dove le giornate erano
contrassegnate dall’ispirazione ed ora aldilà del mondo nasce, anche: ”un nuovo
laboratorio con annessa esposizione che mi permette di esibirmi tutti i giorni davanti ai
turisti che vengono a vedere il procedimento di produzione, mentre soffio il vetro e realizzo
nuovi pezzi”, dice il Pinzon.
Questa attività la ritieni più un lavoro manuale od un’ arte?
”Il bello di questa attività sta proprio nel fatto che le capacità manuali e la passione per ciò
che creo sono intimamente legate tra loro. Per me ogni volta che creo un nuovo oggetto è
come un regalo di Natale”.
La tua oltre ad essere una passione è un vero e proprio lavoro, ma la domanda è…si
riesce a vivere di arte?
”Si, qui ad Aruba c’è un forte afflusso di turisti, soprattutto americani, ma anche
sudamericani ed europei, e tutti amano ed apprezzano questa maestria nelle mie
creazioni”.
Le tue origini sono italiane e la tua genialità è strettamente legata a Murano e alla tua
infanzia. Sei tornato a visitare quei luoghi?
Sono tornato in Italia, dove vivono alcuni miei cugini, figli d’arte e depositari di tale
saggezza antica, sono I vetrai, sono straordinariamente abili tanto che uno di loro, Fabiano
D’Este, possiede una famosa vetreria proprio lì dove tutto è nato: Murano!”
Fb-Insta- @StudioMuranoArt
