Gradara contemporanea: 34 artisti in mostra dal 6 giugno al 6 luglio.
Accanto a importanti nomi della scena italiana, la mostra include artisti provenienti da Regno Unito, Giappone, Spagna, Stati Uniti, Germania, San Marino, Taiwan e Corea del Sud, confermando Gradara come crocevia di culture visive e piattaforma di scambio tra realtà diverse.
I linguaggi spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni ambientali. Il filo conduttore è il contrasto estetico tra la freschezza e modernità delle opere e l’aspetto traduzionale, quasi da favola, del borgo medioevale. Le opere sono disseminate nei diversi spazi espositivi, generando connessioni dinamiche tra passato e presente, tradizione e avanguardia.
Partnership d’eccellenza: Rosenfeld Gallery e la mostra di Miyazaki
Evento centrale di questa edizione è la mostra personale dell’artista giapponese Keita Miyazaki (Tokyo, 1983), prodotta dal Museo MARV in collaborazione con la prestigiosa Rosenfeld Gallery di Londra. Conosciuto per le sue sculture post-industriali in metallo, feltro e carta origami, Miyazaki propone una poetica del doppio e della riconciliazione, capace di trasformare materiali di scarto in totem delicati e sonori.
L’esposizione gradarese rappresenta la prima personale italiana dell’artista e segna un passaggio strategico della sua carriera, anticipando una seconda personale a Roma in settembre. La partnership con la Rosenfeld Gallery, già attiva nel 2024 con il progetto dedicato ad Araminta Blue, sancisce il ruolo sempre più centrale del MARV – Museo d’Arte Rubini Vesin come spazio espositivo di rilievo nel panorama artistico europeo.
Le opere di Miyazaki saranno esposte in una sezione personale della mostra al Museo MARV, visitabile fino al sei giugno; due di esse, invece, saranno poste in dialogo con i capolavori della Rocca Demaniale di Gradara – la celebre pala del Della Robbia e il cosiddetto Camerino di Lucrezia Borgia – innescando un suggestivo cortocircuito visivo.
Gradara come modello per la valorizzazione del patrimonio
In un’epoca in cui molti borghi storici faticano a trovare una nuova vocazione culturale, Gradara si propone come modello virtuoso di rigenerazione e progettualità a lungo termine, fondando la propria strategia su tre assi portanti: arte, comunità, paesaggio.
L’inserimento nella Rete Museale Marche Nord, l’investimento costante su cultura e turismo sostenibile, la sinergia tra enti pubblici e soggetti privati rendono Gradara un caso di studio nazionale per la promozione culturale integrata. La rassegna d’arte contemporanea, nata in punta di piedi, è oggi un laboratorio permanente, capace di rinnovarsi ogni anno mantenendo una chiara identità curatoriale.
Una risposta all’esigenza di spazi contemporanei di qualità
In un’Italia che spesso concentra le energie su grandi eventi isolati, Gradara Contemporanea rappresenta una risposta concreta al bisogno di spazi continuativi per l’arte. Più che un festival, è una stagione lunga e fertile, dove l’incontro tra opere e pubblico avviene con lentezza, ascolto e profondità.
I risultati sono tangibili: crescita costante del pubblico, aumento della partecipazione internazionale, consolidamento delle relazioni istituzionali, presenze di rilievo nel sistema dell’arte contemporanea. E soprattutto, un impatto reale sul territorio, che vede nell’arte un’occasione di sviluppo, identità e futuro.
Filippo Gasperi
Sindaco di Gradara
Giunta alla sua quinta edizione, Gradara Contemporanea si conferma un’iniziativa di grande valore, che il Comune di Gradara è orgoglioso di sostenere. Un progetto nato da un’iniziativa privata, capace di riunire oltre trenta artisti in un percorso espositivo diffuso che abbraccia non solo il centro storico, ma si estende anche oltre le mura, fino alla suggestiva struttura de Il Conventino. Siamo molto soddisfatti della struttura e della visione di questo progetto, che non si limita a valorizzare Gradara come patrimonio storico e culturale, ma crea connessioni significative con il linguaggio dell’arte contemporanea, coinvolgendo un nuovo pubblico e ampliando i flussi turistici. Offriamo così alla comunità nuove opportunità per scoprire e apprezzare un’arte importante e attuale, rafforzando al tempo stesso quella sinergia tra pubblico e privato che riteniamo strategica per lo sviluppo culturale e turistico del territorio.
Federico Mammarella
Presidente, Gradara Innova s.r.l.
Torna anche quest’anno Gradara Contemporanea, a conferma che Gradara non è soltanto la capitale del Medioevo, ma una realtà capace di ampliare con successo il proprio ventaglio di possibilità e di offerta turistica e culturale. Il progetto, nato dalla sinergia tra il Comune di Gradara, Gradara Innova S.r.l. e i partner privati del territorio, è diventato negli anni un punto di riferimento e trova proprio in Gradara Contemporanea la sua iniziativa capofila. Ambizioso e riconosciuto a livello artistico nazionale e internazionale, l’evento accoglie un pool di artisti provenienti da tutto il mondo. Per un luogo che ospita il monumento più visitato delle Marche, la Rocca di Gradara, diventare anche un polo d’eccellenza per l’arte contemporanea rappresenta il giusto riconoscimento al lavoro svolto con dedizione dall’Amministrazione comunale e da Gradara Innova.
Luca Baroni
Direttore, Rete Museale Marche Nord
Negli ultimi anni Gradara ha consolidato la propria presenza nel panorama espositivo nazionale e internazionale, distinguendosi per la qualità e il rigore scientifico delle sue iniziative. Dalle mostre su Anselmo Bucci e Achille Wildi agli eventi di arte contemporanea con protagonisti come Araminta Blue, Luigi Toccacieli e Sante Arduini, il borgo ha costruito una proposta culturale solida e coerente, soprattutto grazie anche al coinvolgimento di curatori e studiosi di rilievo internazionale. In questo contesto, Gradara Contemporanea — giunta alla quinta edizione — si conferma un appuntamento di alto profilo, capace di attrarre artisti, collezionisti e curatori, trasformando Gradara in un laboratorio vivo di idee, linguaggi e professionalità in evoluzione.
Matteo Sormani
Direttore, Art Preview / Co-fondatore Associazione Gradara Contemporanea
Sono molto felice che Gradara Contemporanea sia giunta alla sua quinta edizione: un traguardo importante, che coinvolge oltre trenta artisti, tra cui alcuni nomi di rilievo internazionale. Il dialogo tra il borgo, gli artisti del territorio, quelli nazionali e internazionali rende davvero magica la contemporaneità di Gradara. Le relazioni che si creano, nel mese di giugno, in questo luogo suggestivo, non hanno nulla da invidiare a ciò che accade nelle grandi capitali dell’arte. La bellezza dell’Italia – e, in questo caso, della magnifica Gradara – esalta ulteriormente la manifestazione: passeggiare tra la storia e ammirare l’arte dei nostri tempi crea un binomio davvero unico.
Fabrizio Baldassarri
Direttore, La Loggia Gradara / Co-fondatore Associazione Gradara Contemporanea
Il turismo e la stessa Gradara stanno vivendo, negli ultimi anni, un’evoluzione significativa, frutto di numerosi investimenti pubblici e privati. Gradara Contemporanea ne è una chiara espressione: simbolo di una comunità che guarda al futuro valorizzando le proprie radici, è un progetto capace di generare cultura, accoglienza e nuove opportunità. La quinta edizione non giunge per caso: l’interesse e la partecipazione dimostrati da visitatori e appassionati d’arte nelle edizioni precedenti ne confermano il valore e ne celebrano la continuità. Un ringraziamento sentito va alle istituzioni che hanno rinnovato il loro patrocinio e supporto – Regione Marche, Consiglio Regionale e Comune di Gradara – così come a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa.
Riccardo Freddo
Sales Director e Museum Liason – Rosenfeld Gallery Londra
È il secondo anno che la galleria Rosenfeld collabora con il museo MARV di Gradara e, dopo il grande successo dello show dedicato ad Araminta Blu, siamo felici di presentare al pubblico un artista straordinariamente originale come Keita Miyazaki. Le sue opere colpiscono per la loro malinconica armonia, per quella bellezza fragile e imperfetta che richiama la filosofia giapponese del wabi-sabi: una bellezza incompleta, che accetta il tempo, l’asimmetria e la decadenza come componenti essenziali dell’estetica. Le sculture di Miyazaki non ricercano un equilibrio classico né una forma compiuta, come spesso accade nelle tradizioni scultoree europee; al contrario, si radicano nell’idea che il bello possa nascere dal difetto, dall’errore, dall’imperfezione. È proprio in questa tensione che si sprigiona la forza poetica del suo lavoro, capace di toccare corde profonde e inattese.