“Ghigi, i metri quadrati portati da 20mila a 16mila. E’ ancora tanto? Sono d’accordo”
“L’accordo sulla Ghigi firmato dall’ex sindaco Giorgio Ciotti nel 2003 non faceva gli interessi di Morciano, ma solo quelli della Ghigi. Si potessero riscrivere le regole, sarei il primo a farlo. Ma oramai i buoi sono tutti usciti. Non si può far finta di nulla purtroppo”
La straordinaria mole di circa 16mila metri quadrati della Ghigi. Con due casermoni alti circa 45 metri l’uno, 10 in più della torre più alta di oggi
IL FATTO
– “L’accordo sulla Ghigi firmato dall’ex sindaco Giorgio Ciotti nel 2003 non faceva gli interessi di Morciano, ma solo quelli della Ghigi. Si potessero riscrivere le regole, sarei il primo a farlo. Ma oramai i buoi sono tutti usciti. Non si può far finta di nulla purtroppo”.
Il sindaco Claudio Battazza è sotto il fuoco incrociato di tutta una città: i suoi del Pd, le opposizioni in Consiglio comunale (che pure furono le artefici di quell’accordo sciagurato), i commercianti, i comitati cittadini. Battazza ha buttato a mare tutto il Piano di riqualificazione urbano sottoscritto tra i vecchi amministratori nel 2003 e la Ghigi. Ora, la nuova proprietà può demolire tutto il complesso Ghigi e ricostruire ex novo. Di un pezzo importante della storia morcianese non resterà nulla.
Perché ha sotterrato il Piano di riqualificazione della Ghigi?
“Ho rimesso in discussione il progetto Ciotti per tre motivi. Il primo, se l’immobile fosse stato recuperato avrebbe occupato tutto lo spazio.
Il secondo aspetto, è che l’immobile non ha nessun valore storico e si mettono in campo nuovi sviluppi urbanistici. Terzo, dubito che sotto il profilo tecnico il recupero fosse possibile”.
Con questa operazione la proprietà ha alti e altri vantaggi…
“Ci guadagna Morciano, perché diminuiscono i metri quadrati, al di là delle polemiche. Nel Piano del 2003, la Ghigi beneficiava di circa 20mila metri quadrati di superficie utile. Ora sono diventati 15.200. Con altri 700 metri quadrati, quelli dell’auditorium, che vengono ceduti al Comune. Inoltre, si arretra rispetto al perimetro di oggi e si guadagnano i varchi alla città. E non è finita, la biblioteca viene ampliata con altri 300 metri quadrati. A tutto questo si aggiungono 750mila euro al Comune per la cubatura in più”.
Ma i metri quadrati con Ciotti non erano 16.200 e non 20mila come lei afferma?
“Ciotti aveva solo discusso. Pensava di diminuirli a 16.200, ma l’atto amministrativo col privato non era mai stato modificato verso il basso da alcun organo. Dunque, restavano validi i 20mila della convenzione del 2003”.
Che cosa c’entrano due casermoni con la geografia della Valconca e la storia morcianese?
“Quello che vediamo non è il progetto, ma soltanto le linee guida condivise tra proprietà, Comune, Provincia e Regione. L’altro passaggio sarà il progetto vero e proprio, che sarà poi valutato. In quel luogo ci sono già altezze di 36 metri; non ci sono che 10 metri in più. Sulla sua bontà architettonica entriamo nel campo dei punti di vista. C’è a chi piace quello di prima. Di sicuro, i nuovi edifici saranno tecnologicamente all’avanguardia. Come cittadino mai avrei comprato un appartamento nei vecchi spazi Ghigi ristrutturati. Nei nuovi sì, solo che non me lo posso permettere”.
Lo Palco, già segretario del suo partito, nonché capogruppo consiliare, ha votato contro il suo piano Ghigi, che cosa gli dice?
“Ha fatto una scelta legittima e ne abbiamo preso atto”.
Da lei sulla Ghigi ci si aspettava un po’ di coraggio, invece…
“A me l’operazione Ghigi non piace e fin dall’inizio. Peccato che allora eravamo in pochi a dirlo. Noi abbiamo ereditato una situazione sottoscritta e firmata. Sul Piano tra il Comune e la società abbiamo sentito gli avvocati. Ci hanno detto che non è più possibile intervenire. Vorrei anche ricordare che Rinnovamento Ghigi [la società proprietaria del vecchio stabilimento, ndr] per la costruzione della piazza antistante il pastificio e i parcheggi interrati vicini ha già investito 2,7 milioni di euro; diventati 2 milioni perché la Regione, come da patti, ha restituito 700mila euro. Inoltre, dopo aver ricevuto il permesso di costruzione ha anticipato altri 1,7 milioni (spesi nel bilancio del 2007). A questo vanno aggiunti i 90mila euro di penale per il ritardo con cui ha consegnato il parcheggio.
Insomma, potessi riscrivere le regole, non le scriverei così. Ma oramai i buoi sono tutti usciti. L’accordo del 2003 tra l’amministrazione Ciotti e la Ghigi non fece il bene di Morciano ma quello della Ghigi. Solo che c’è un accordo pubblico e non è assolutamente possibile far finta di niente”.
Risvolto
Egregio sindaco da lei ci aspettiamo un’amministrazione nel solco della responsabilità, avendo a cuore gli impegni già presi, ma con una visione di alto contenuto civile. Con la capacità di uscire fuori dagli schemi, di prendere le cosiddette vie laterali. Ci vuole il coraggio nell’affrontare la proprietà con i suoi diritti, ma anche i morcianesi hanno dei diritti. Si sa che tale tragitto è arduo, ma almeno ci provi.
NUMERI
Operazione da 16mila metri quadrati
– Il Pru (Piano di riqualificazione urbano) della Ghigi prevede circa 16 mila metri quadrati di edifici su un’area complessiva di 14mila metri quadrati. Così distribuiti:
Appartamenti: 6.800 mq
Commerciale: 7.800 mq
Auditorium: 600 mq (alto 12 metri)
L’INTERVISTA
Garattoni: “Area Ghigi? Non mi piace niente”
– “Tutto non mi piace di questa convenzione tra giunta Battazza e proprietà dell’area Ghigi”. Mario Garattoni, consigliere comunale della Lega nord, tuona.
“Lì – continua nel suo punto di vista – non c’erano diritti pre-costituiti; dal mio punto di vista è stato loro dato un surplus di superficie edificabile. Una delle poche cose vere che dice Battazza è aver portato la capacità da 20 mila metri quadrati a 16mila. Però sono sparite le parti pubbliche, come lo spazio fieristico, la sala multisuo, il palazzo dello sport, gli spazi della Provincia. E’ scesa la cubatura pubblica, ma quella privata mi sembra sia aumentata”.
“Dal mio punto di vista – continua Garattoni – i numeri che ci hanno dato non sono esatti. Si parla di una cubatura di 60mila metri cubi, ma io ne conteggio quasi 140mila. Noi sulla Ghigi chiediamo il rispetto delle vigenti leggi. Il Piano di riqualificazione urbano dell’ex sindaco Giorgio Ciotti era opinabile ma nell’ambito della legge. Questo è altro. Non è più un Pru; temo che il Comune debba anche rimborsare ai privati gli oneri già ricevuti e spesi”.
E sul nuovo progetto, sui due casermoni alti circa 45 metri? Garattoni: “A mio parere la progettazione è orribile. Roba da squallida periferia urbana. Della Ghigi non resta nessuna memoria storica. Si parla tanto di archeologia industriale, ma a Morciano non si conserva nulla del suo passato. Da parte mia, l’edificio su via Roma, quello più nobile, dovrebbe essere salvaguardato e ristrutturato con attenzione”.