Rimini. Natura e cultura della morte: serve un pensiero ecologico profondo.
“Mentre dal Governo arriva la notizia del taglio dei fondi al Festival di Santarcangelo, dalla nostra Regione giungono segnali altrettanto preoccupanti riguardo a un altro aspetto fondamentale della cultura: il trattamento riservato alla natura. In questo caso, potremmo parlare di una vera e propria cultura della morte. Pochi giorni fa infatti il Presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale e la Sottosegretaria Manuela Rontini hanno annunciato che le Zone di Protezione Speciale verranno allontanate dai fiumi, lo hanno annunciato nel corso dell’incontro di presentazione del piano per la messa in sicurezza di Faenza e dell’Amone.
Ma le ZPS sono aree preziose per la protezione degli uccelli selvatici e dei loro habitat, sono aree vincolate, come stabilito dalle direttive europee, aree in cui non si può intervenire in determinati periodi dell’anno, proprio perché le suddette aree rientrano nella Rete Natura 2000, il principale strumento della politica europea per la conservazione della biodiversità.
Ora, quello che più spaventa non è che i nostri Amministratori non abbiano neanche idea che queste aree non si possano spostare a piacere (gli uccelli sono legati al fiume, come li si tutela se le aree vengono spostate?) ma che puntino al ribasso, cavalcando l’onda della paura, anziché fare della tragedia delle ultime alluvioni l’occasione per un cambio di rotta nella cura dei fiumi e nella visione culturale che ne sta a fondamento. Simili affermazioni sembrano giustificare un’idea scientificamente sbagliata secondo la quale bisognerebbe scegliere tra la tutela della natura e la protezione dei cittadini, come se andare a negare le ZPS avesse una qualche utilità nel salvare vite umane. Tutto questo è molto grave, non fa altro che promuovere ignoranza e una fondamentale assenza di cultura ecologica, che di questi tempi è proprio l’ultima cosa di cui avremmo bisogno. Da ultimo, risulta evidente che quando si parla di tutela della natura le differenze tra governo e regione tendono ad assottigliarsi ed è questo uno dei dati più preoccupanti. La frattura tra natura e cultura appare insanabile, un nodo irrisolto che non mancherà di ripercuotersi contro di noi, con conseguenze sempre più tragiche.
Forse l’immagine degli aghi, al davanzale di un edificio consacrato all’arte e la cultura (la foto è stata scattata all’ex lanificio Carotti di Fermignano, ma potrebbe arrivare da qualsiasi altro palazzo di pregio) racconta esattamente quanto accade nella relazione tra noi umani e gli altri esseri viventi. Nell’anno dell’anniversario dell’Enciclica Laudato Sì e del Cantico delle creature sarebbe invece il momento di riprendere l’ecologia profonda di Papa Francesco, che è di certo uno dei suoi lasciti più importanti e più inascoltati”.
(Arianna Lanci, artista e delegata Lipu Provincia di Rimini)