Pennabilli. 54^ Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato, rassegna con straordinari capolavori fino al 13 luglio.
Nei palazzi e nelle botteghe del centro storico di Pennabilli è anche una galleria di straordinarie opere d’arte, testimoni di tratti del percorso storico, artistico e culturale delle civiltà più antiche.
Pennabilli Antiquariato non è solo un evento per appassionati, collezionisti, studiosi e storici dell’arte, ma anche un’occasione per chiunque di visitare le stanze di un eccezionale “museo” che espone capolavori d’arte a firma di grandi maestri e pregevoli manufatti usciti dai laboratori artigiani al servizio di re, nobili e papi.
ANTICHITÀ MAZZOLI – Espone una rara teca a incastro di 130 cm di larghezza, 140 cm di altezza e 20 cm di profondità, a più ripiani, realizzata a cavallo tra il Seicento e il Settecento per ospitare una collezione di oggetti preziosi. Il fondo è a specchio e consente di ammirare anche la parte posteriore di quanto esposto. Questa teca in stile Luigi XIV, di origine veneta, permetteva di ammirare nella loro interezza piccoli oggetti di particolare valore naturalistico o artistico, come testimoniano la sua fattura di alta qualità e la cornice in legno scolpito a motivi floreali e dorato a foglia, lucida, nella parte decorativa floreale, e a missione, opaca, nella cornice lineare, in modo da creare un piacevole contrasto cromatico.
ANTICHITÀ MESSERI – Grazie alla casa antiquaria di Firenze torna nella sua terra d’origine il poeta romagnolo Giovanni Valerio de Troni, ritratto in un olio su tela del 1731 (93 x 70 cm) a firma di Giovan Battista de Armilli Riminese, come chiaramente indicato al verso della tela. Il “Ritratto del Cavaliere Giovanni Valerio de Troni”, noto con lo pseudonimo di Ernesto Leucanita, morto nel 1747 a 70 anni, era un poeta appartenente al movimento letterario dell’Arcadia, che perseguiva un ideale di classicità e di razionalismo, come emerge dalla corona d’alloro che stringe in una mano e un libro del Petrarca tenuto aperto nell’altra. L’opera è incastonata in una imponente cornice dorata coeva.
ARTE LEONE – Nello stand dell’antiquario di Monselice si può ammirare un piccolo olio su tela di 43 x 33 cm, forse il bozzetto di un capolavoro giovanile di Luca Giordano, il maggior pittore napoletano del Seicento, riferibile al suo soggiorno veneziano del 1653: “Il buon samaritano”, olio su tela (139,7 x 195,6 cm) acquisito dal Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 1998, precedentemente appartenuto alla collezione austriaca Reithorf, a quella Rossacher di Salisburgo e nel 1966 accolto nella collezione W. Rockhill Nelson dell’Atkins Museum di Kansas City. Sottoposto a restauro prima di essere esposto nella mostra “Luca Giordano. Dalla natura alla pittura” nel 2020, il quadro vanta molte copie attribuite ad artisti diversi, ma quella ora esposta a Pennabilli, per alcune coincidenze logistiche e temporali, potrebbe essere il bozzetto dell’originale di Luca Giordano.
GALLERIA BOTTICELLI – Vi si ammira un San Bartolomeo (olio su tela, 65,5 x 49,5 cm) di Jusepe De Ribera detto “lo Spagnoletto” (Játiva, Valencia, 1591 – Napoli, 1652). L’opera si colloca al culmine della prima maturità del pittore ispano napoletano quando, esaurita la vena naturalistica dei primi anni napoletani, sperimenta soluzioni di maggiore intensità cromatica. La materia appare rischiarata da effusioni di luce e preziosità cromatiche; sapienti lumeggiature percorrono gli incarnati accentuando l’espressività del santo, di cui il pittore trasmette l’attitudine malinconica e assorta. Lo Spagnoletto andò oltre le esigenze della rappresentazione, impegnandosi a imprimere nella tela le passioni dell’anima e gli umani affetti più che i lineamenti del volto. Quanto alla provenienza del quadro, indicazioni inconfutabili emergono dai sigilli sul telaio, risalenti a un antico rifodero, in cui si riconosce l’arme della famiglia Capponi di Firenze, che identificano il dipinto con «Una testa di S. Bartolomeo […] bellissima al naturale» creduta «dello Spagnoletto» e come tale inventariata il 2 novembre 1689 fra i beni di Andrea e Lorenzo Del Rosso nel Palazzo (oggi Ricasoli Salviati) di via Chiara a Firenze, ereditato nel 1783 da Teresa Del Rosso, madre di Gaetano Capponi, a cui il dipinto è pervenuto non più tardi del 1816.
TEMPI ANTICHI – Espone un espressivo ritratto (olio su tela di 56 x 67 cm) in cornice coeva di un ancor giovane Monsignor Buonamente Augustini, nobile forlivese e canonico di San Pietro a Roma, poi vice legato di Bologna, deceduto nel 1693 a soli quarantasette anni, eseguito da Jacob Ferdinand Voet (Anversa, 1639 – Parigi, 1689), pittore fiammingo del periodo barocco, che ebbe una luminosa carriera a Roma combinando la tecnica fiamminga con lo stile del barocco italiano e francese, apprezzato da insigni personaggi della corte papale e dell’aristocrazia romana. Tra i suoi committenti di più alto rango, la regina Cristina di Svezia, trasferitasi a Roma dopo la sua abdicazione.
Pennabilli Antiquariato, 54° Mostra Mercato Nazionale nei palazzi e nelle botteghe del centro storico chiuderà domenica 13 luglio.
INFO
Date: 29 giugno – 13 luglio 2025
Sede: Pennabilli RN
Orario: feriale: dalle 16.00 alle 21.00; sabato e domenica: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 21.00
Espositori: 30
Ingresso: gratuito
Sito internet: www.pennabilliantiquariato.net
Come arrivare: Pennabilli è facilmente raggiungibile da Rimini e da Sansepolcro AR percorrendo la SS 258 Marecchiese
Organizzazione: Associazione Culturale Pennabilli Antiquariato APS – Salita Valentini 7 – 47864 Pennabilli RN – tel 0541 928578 – www.pennabilliantiquariato.net – info@pennabilliantiquariato.net