Rimini. Banda giovanile Città di Rimini, esperienza viennese; ricevuta in Comune dal Sindaco Jamil Sadegholvaad
Di ritorno da Vienna con un bagaglio pieno di emozioni, di ricordi e persino con un premio. E’ stata un’esperienza indimenticabile quella vissuta dalla Banda Giovanile Città di Rimini che dal 23 al 26 luglio ha partecipato al World Orchestra Festival nella capitale austriaca e che ha visto il gruppo diretto dal Maestro Andrea Brugnettini insignito del Silver Award.
Un attestato di merito a livello internazionale che aggiunge ulteriore valore ad un’avventura oggi ripercorsa nella sala del Consiglio Comunale, quando la Banda accompagnata dal presidente Pietro Leoni, è stata ricevuta dal sindaco Jamil Sadegholvaad. “Una sorta di chiusura del cerchio, per un’avventura che abbiamo visto nascere e che abbiamo seguito passo dopo passo” ha detto il primo cittadino ricordando l’incontro dello scorso aprile, quando la partecipazione al festival di Vienna era ancora un sogno. Un sogno poi diventato realtà grazie anche ad una campagna di raccolta fondi che ha mobilitato la città, tra attività commerciali e privati. “Avete avuto la possibilità di esibirvi in quella che senza ombra di dubbio è la capitale della musica – ha aggiunto il Sindaco – la città è orgogliosa di voi”.
Al World Orchestra Festival hanno partecipato 36 orchestre da tutto il mondo, anche da Cina e Turkmenistan. Per l’Italia c’era la Banda Giovanile Città di Rimini e l’Orchestra Ayso di Bari. Quattro i concerti che la Banda di Rimini ha tenuto al Municipio di Vienna, Teatro MuTh, Sala da Concerto della Casa di Strauss, Musikverein (la sala dorata resa celebre dal concerto di Capodanno). Durante la kermesse la Banda ha seguito una Masterclass con il Maestro Professore dr. Werner Hackl, vice presidente del Comitato Artistico del WOF – che ha invitato la Banda Giovanile come ospite speciale ad un festival in Italia ad Amatrice presieduto dal Maestro Hackl.
“Abbiamo fatto concerti, abbiamo incontrato persone da tutto il mondo, abbiamo ascoltato musica italiana suonata da cinesi e abbiamo portato musica americana suonata da italiani – scrive il Maestro Brugnettini – incontrato suoni del Turkmenistan; e ci siamo salutati in inglese maccheronico come in tutto il mondo si parla con la meraviglia della facilità di chi vuole superare le barriere linguistiche pur di conoscerti. Il viaggio che abbiamo fatto aveva tanti chilometri, tante tappe, grandi distanze: non ha collegato solo due luoghi sulla cartina geografica, ma speranze, scommesse sul futuro e sentimenti. È bello vedere il mondo concentrato nella gioia di condividere l’arte”.