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Home Località San Giovanni

Pianventena, rivolta contro antenna cellulari

Redazione di Redazione
19 Gennaio 2012
in San Giovanni
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
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IL FATTO

di Matteo Marini

– Uno dei più agguerriti oppositori del mega-ripetitore che dovrebbe trovare posto al centro della rotonda sulla Sp17, vicino alla frazione di Pianventena, gestisce un negozio di telefonia proprio lì vicino. All’entrata del centro abitato. È Valter Andreatini, che lo spiega ridendo, salvo poi farsi molto serio quando si torna alla questione delle antenne che i gestori Vodafone e Wind hanno in programma di installare in cima a un palo alto 30 metri a pochi passi da casa sua e dal suo negozio. I membri del comitato spontaneo, nato per contrastare questa scelta, hanno raccolto circa 600 firme per presentarsi martedì 10 gennaio all’incontro nella sala del Consiglio comunale davanti al sindaco e ai rappresentanti della Provincia e delle due compagnie telefoniche. Ci saranno anche l’Arpa e l’Ausl, fatto che sta a testimoniare come la sicurezza in materia di radiazioni elettromagnetiche sia ancora materia parecchio delicata.
La vicenda è iniziata poco più di un mese fa con una semplice richiesta di chiarimenti in comune, e ha preso presto i contorni di una piccola rivolta. I lavori in corso sulla rotonda piantata in mezzo alla nuova provinciale avevano incuriosito alcuni residenti di Pianventena a fine novembre. Alla loro richiesta di saperne di più in Comune hanno risposto che si trattava dell’installazione di un mega-ripetitore di due compagnie telefoniche: Wind e Vodafone. Regolarmente autorizzato dallo stesso Comune dopo il parere favorevole di Arpa e Ausl. Loro che lì ci abitano però non ne sapevano nulla e hanno deciso di vederci più chiaro.
È nato così il Comitato “No al megaripetitore di Pianventena”, che in Facebook conta già un paio di centinaia di adesioni. Più o meno il numero delle firme raccolte in pochissimi giorni da Valter e compagni. Una petizione che ha spinto il sindaco a fare subito un piccolo passo indietro e a sospendere quasi seduta stante i lavori per motivi di ordine pubblico. Per “riflettere meglio” sull’opportunità di questa scelta. Una decisione che però tradisce un certo imbarazzo. A complicare un po’ le cose ci si mette anche il fatto che la rotonda, essendo in mezzo a una strada provinciale, non appartiene al Comune (al quale però spetta la concessione del permesso a costruire) ma alla Provincia, alla quale andranno, secondo quanto ricorda lo stesso sindaco Bianchi, 12.000 o 13.000 euro all’anno, che dovrebbero essere utilizzati anche per l’illuminazione della strada ancora buia e per la manutenzione del verde.
Sulle radiazioni elettromagnetiche il parere della comunità scientifica non è ancora unanime. Non fanno bene, questo è sicuro. Ma sulla loro pericolosità non esistono studi che possano spazzare via qualsiasi dubbio.
“I parametri di legge italiani sono tra i più rigidi a livello internazionale – spiega il professor Fausto Bersani, il tecnico incaricato dal Comitato di analizzare le carte e valutare se rientrasse tutto nei limiti di legge.– e le antenne in questione sono in una posizione che mantiene il cosiddetto volume di rispetto, cioè la distanza da luoghi di lunga permanenza, come case o scuole”.
Anche Bersani quindi ha dato l’ok: “Il limite da non superare è quello di 6 volt/metro. Significa che in questo caso la distanza delle abitazioni dovrebbe essere di almeno 80-85 metri. Distanza rispettata, anche grazie all’altezza”. Ma nonostante sia tutto regolare anche il tecnico precisa: “Si può sempre fare meglio: per esempio allontanare il più possibile la fonte o comunque ridurre al minimo l’esposizione. Riducendo la potenza, alzando il palo oppure portando il ripetitore più lontano”.
Già dal 2001-2002 nella zona di Pianventena era prevista la possibilità di installare un ripetitore di questo genere. Dopo aver rilasciato l’autorizzazione a costruire ad agosto 2011, ora sindaco e giunta tentano di mettere una pezza, se non altro al vuoto di informazione che si sono lasciati dietro e del quale i cittadini chiedono conto: “Non siamo stati informati di nulla – accusa Valter Andreatini –. Niente è stato pubblicato sui giornali locali o come affissioni, come prevede la legge. E pretendiamo che un anziano vada a recuperare i documenti dall’albo pretorio sul sito internet, nel quale tra l’altro non si riesce a trovare nulla?”. Quindi all’incontro del 10 gennaio il tema all’ordine del giorno è quello di trovare una mediazione tra le esigenze delle compagnie telefoniche e le richieste della popolazione: “Dovrebbero essere presenti anche dei rappresentanti di Wind e Vodafone – spiega il sindaco Bianchi – cerchiamo di puntare alla riduzione di potenza del 50 per cento”. Ora tutto sta nel convincere i gestori della telefonia.
Ad aggiungere carne sul fuoco ci sono anche i dubbi sollevati dal vicesindaco Claudia Montanari su un altro ripetitore nel territorio comunale, sistemato nella zona del cimitero. La Montanari ha infatti richiesto un’indagine alla Ausl su un presunto aumento di casi di tumore in quella zona. Un argomento che dà ancora più forza alla protesta del Comitato di Pianventena: “Non siamo contro la tecnologia, ci mancherebbe – chiosa Andreatini – vogliamo solo tutelarci. In questa zona siamo già coperti con la rete, con tutta la campagna che abbiamo davvero non si trova un posto più idoneo? Oppure si potrebbero installare antenne meno potenti in più punti”.

L’ESPERTO

Soluzioni per ridurre al minimo i rischi

– Le antenne del mega-ripetitore che dovrebbero trovare posto nella rotonda della Sp17 a Pianventena, all’analisi delle carte, rientrano nei parametri di legge per l’inquinamento elettromagnetico. Secondo Fausto Bersani Greggio però (professore di Fisica e consulente della Federconsumatori della provincia di Rimini) la prudenza non è mai troppa. E anche se le norme sono rispettate indica alcune proposte per ridurre al minimo i rischi:
1. Tagliare le emissioni alla fonte riducendo la potenza delle antenne. Da discutere con le compagnie telefoniche.
2. Alzare ulteriormente il palo per incrementare la distanza tra le antenne e le abitazioni
3. Delocalizzare: spostare il ripetitore in un luogo meno densamente abitato (in questo senso i membri del comitato propongono di spostarlo nella zona del golf).
4. Un’altra soluzione potrebbe prevedere più antenne di minor potenza in luoghi diversi. Questa opzione, secondo Bersani, è vantaggiosa solo per alcune soglie di potenza da calcolare.

PROPOSTE

Morelli: ‘Abbassiamo i limiti in tutto il comune’

– “Mi sento di lanciare una proposta forte per un comune verde e a basse emissioni: imponiamo dei limiti più stretti all’inquinamento elettromagnetico”. L’assessore Daniele Morelli, dopo che l’Amministrazione si è trovata in difficoltà per le proteste dei cittadini di Pianventena, rilancia la sua idea per una linea più restrittiva sulle emissioni delle antenne di telefonia cellulare: “Ora il limite da rispettare è di 6 volt/metro, porterò in Consiglio una delibera che riduca i limiti sul territorio, a uno o due volt/metro che tutte le compagnie saranno costrette a rispettare, con un lasso di tempo, per esempio un anno, per adeguarsi”.

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