Il Natale non è perfetto
se non c’è il buon Miacetto.
E quest’anno al mio paese
senza badar tanto alle spese
i cittadini hanno fatto
una Sagra, con il patto
di tener questa ricetta
con la dose assai perfetta
degli ingredienti, tutti quanti,
come segreto degli abitanti.
Dalla Turchia venne in passato
e gli antenati han tramandato
come un retaggio, ognun lo sa
di gran valore, per la bontà.
Di uno dei tanti paesetti
delle Marche una donnetta,
chiese al nostro Tommasetti (1)
la preziosa, rara, ricetta.
Lui non seppe dir di no,
e allo scherzo sempre pronto
questa ricetta s’inventò
da far ridere anche un tonto.
Guscio di noci ben triturate
guscio di mandorle e di pinoli
di sale e pepe due manciate
e in abbondanza ceci e fagioli.
Mettete tutto in mezzo al cruschello.
Per farlo dolce finì col dir:
“Oh buona donnetta con tutto quello,
mettete zucchero, #### e butìr!” (2)
(1) Era un simpatico operaio di casa Filippini
(2) Burro
(*) Rosa Filippini ‘Nonna Rosa’ (1904-1996), maestra d’asilo, ha lasciato numerose poesie. “Il Miacetto” l’ha scritta una decina di anni fa in occasione di una gara tra le famiglie cattolichine per la preparazione del miglior miacetto.