di Francesco Toti
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Filippo Aratari mentre lavora all’Italia in Miniatura
C’era un tempo in cui i giardini di Cattolica venivano ad ammirarli da Montecarlo e vincevano molte medaglie d’oro. Erano degli autentici virtuosismi artigianali. Con dei cespugli che duravano lo spazio di un’estate nei giardini di piazza 1° Maggio si “scolpiva” la città di Cattolica, l’Italia con i suoi monumenti da cartolina, l’Europa, le fontane.
E tutti i giorni, ai piedi della fontane delle Sirene, coi fiori, veniva aggiornata la data. Insomma, si arredava la città per renderla gradevole al turista. Cattolica stampava cartoline con i suoi giardini ed anche la spesa: 5 milioni, una cifra importante negli anni cinquanta-sessanta. L’autore vinceva molti premi, grazie a come curava i giardini e le aiuole della stazione ferroviaria.
L’artefice era Filippo Aratari, il capo-giardiniere del Comune di Cattolica. La sua famiglia è giunta alla terza generazione di vivaisti e nella Valconca e non solo è sinonimo di piante e fiori.
La venuta degli Aratari a Cattolica è del tutto casuale; risale agli anni trenta. Filippo Aratari è un abruzzese dell’Aquila che dall’età di 18 anni è a Roma e fa il giardiniere per un’impresa. Questa viene chiamata a piantumare le colonie “le Navi”. A Cattolica spedisce Aratari, che vi pianta anche le proprie radici familiari. Nel dopo-guerra l’indimenticato sindaco Giuseppe Ricci lo mette alla testa dei giardinieri della città. Negli anni cinquanta Filippo Aratari apre in via Allende il suo primo vivaio, che passa in via Sforza nel ’61 (dove c’è ancora oggi). Filippo ha tre figli, Guerrino, Domenico e Mario. Tutti e tre hanno continuato. Guerrino ha la propria attività in via Sforza ed a Misano, Mario a San Giovanni in Marignano, mentre Domenico vende i fiori in un negozio all’ingresso del cimitero di Cattolica.
Uno degli eredi porta il suo nome, Filippo, figlio di Guerrino. Filippo, 33 anni, ha seguito corsi di progettazione di giardini e dalla fine degli anni ottanta ha dato impulso all’attività iniziata dall’avo. Negli ultimi anni le produzioni di gerani, stelle di Natale, ciclamini sono state triplicate. Produce anche petunie, begonie, gazzanie, lantane. In tutto ha 3.000 metri quadrati di serre e 3 ettari ad abeti e piante da frutto. Vende in tutt’Italia. Dice: “Il lavoro ci piace e ci dedichiamo con passione”.