di Ecci
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/aprile/navi_cattolica.jpg[/img]A questo dovrebbe pensare il nuovo socio Paolo Rambaldi (titolare di Italia in Miniatura, che è diventato il vicepresidente al fianco di Pietro Pazzaglini – presidente – e Giuseppe Costa, amministratore delegato).
La cordata Società Immobiliare Verdi (che strano termine Immobiliare…) con vecchi soci (Ferretti Alberta e Massimo – e Costa) e i nuovi soci (Rambaldi e MaCa Invest), ha investito 3 milioni di Euro, e oggi si trova ad avere il 62% dell’intero capitale azionario. La parte pubblica (Comune di Cattolica e Investire Partecipazioni) per effetto dell’aumento di capitale, è stata “ridimensionata” al 30% circa. Insomma, da oggi cade ogni alibi e non si potrà più incolpare un “pubblico” invadente, burocratico ed inefficiente.
Quest’anno si punta a 280 mila visitatori (40 mila in più dello scorso anno). Sul prodotto non è stato ancora rivelato nulla. Rambaldi ha detto che si punterà ad una maggiore “spettacolarizzazione”. Il 30 marzo si è aperto, ma il prodotto è già inferiore a quella dello scorso anno. La mostra dei dinosauri non c’è più (era un bel richiamo!), verrà sostituita con un’altra mostra e ci saranno alcune piccole novità… ma non prima di un mese (?), almeno. Nel frattempo gli ingressi sono stati arrotondati, in più, di 50 centesimi.
Dunque, la parola d’ordine è “spettacolarizzare”. E’ la via giusta? Gli architetti Maurizio Castelvetro (recentemente ha parlato per ore in una conferenza cittadina, sul valore intrinseco del complesso delle Navi) e Marco Mulazzani (docente ad Architettura di Venezia), hanno detto che la grande ricchezza architettonica, storica e ambientale delle Navi non è stata saggiamente sfruttata, anzi: “Questi edifici fanno solo da sfondo al Parco” – “Sono solo un contenitore”. Inoltre sono stati sacrificati e inutilizzati spazi di pregio, anche turistico. Insomma, lo spettacolo era lì, unico e imponente, ma non si avuta la capacità di utilizzarlo. Un consiglio: le Navi sono anche un grande “contenuto”, non solo un contenitore, valorizzatelo!
Veniamo alla parte finanziaria. La montagna di debiti rimane intatta, anzi è destinata ad aumentare (interessi), sono solo stati dilazionati i tempi. Ora la domanda è: riuscirà l’Acquario di Cattolica a portare almeno 600 mila visitatori paganti? Questo, come ci veniva indicato, è la soglia degli utili, che permetterebbe di garantire i continui investimenti per il rilancio e il posizionamento del prodotto, per distribuire qualche dividendo e soprattutto per pagare i debiti. C’è questo spazio (mercato) per l’Acquario di Cattolica? L’apertura di Oltremare a Riccione non potrebbe invece assottigliare i visitatori? La guerra e la crisi economica che ridimensionerà la domanda turistica, sarà già un macigno per quest’anno?
I 240 mila visitatori dello scorso anno (anche grazie ad una stagione favorevolmente irripetibile per il maltempo), ha portato introiti che non sono bastati neanche per la gestione ordinaria. Si dice “primum vivere”, ma anche il “deinde philosophari” (cioè progettare con maggiore oculatezza) non guasterebbe. Comunque: in bocca al lupo! Ultimo appunto: alla presentazione erano invitate tutte le categorie economiche… c’era solo Gabellini dell’Adac. Ma ci credono o no a questo Parco?