– Lo psicanalista Andrea Parma da circa 5 anni si occupa di anoressia, bulimia ed obesità. Ventinove anni, sposato, una figlia, cattolichino doc, è il presidente del Dsa (Dipartimento per lo studio e la clinica dei disturbi alimnetari), che ha una serie di centri: Cattolica, Morciano, Bologna, Cento, Crevalcore, Urbino e prossimamente Rimini. Specializzazione all’Aba (la più grande istituzione italiana che si occupa delle patologie scritte sopra) è stato assistente universitario di Massimo Recalcati. Ha la passione per l’arte, la letteratura ed il bello in tutte le sue possibili manifestazioni. A chi gli chiede qual è la situazione nella provincia di Rimini, risponde: “Nella nostra provincia, come in altri posti di mare, la stagionalità diventa un elemento scatenente dell’anoressia, bulimia e obesità. D’estate si è portati ad andare al mare ad esporre il corpo, a mettere in evidenza lo strumento sociale per eccellenza. E tutti hanno nella mente il corpo che non esiste, senza anima, quello delle modelle in passerella. L’impossibilità di trovare quel corpo porta ai disagi. Anoressia, bulimia ed obesità sono malattie dell’ideale del corpo”.
Continua lo psicanalista: “Purtroppo la nuova etica è l’estetica. Così d’inverno ci si rifugia nelle palestre, nei centri di bellezza, nei centri di magrimento: luoghi che rappresentano il passaggio preliminare ad una domanda di cura. L’anoressia rappresenta l’ideale del corpo magro; la bulimia invece è un cedimento per l’impossibilità di raggiungere l’ideale. Mentre nell’obeso c’è la voglia di presentarsi come oggetto scarto. Queste patologie al 90 per cento sono disturbi femminile. Ma c’è una curiosità, la percentuale è rovesciata in Austrlia: 90 per cento uomini, resto donne”.