– Bartolini, come presentarsi alle elezioni comunali dell’anno prossimo?
“Semplice: con una lista che possa essere l’espressione del centrosinistra. L’attuale sindaco Ciotti sè è della Margherita, come dice, oggi al governo con la destra, i problemi li ha lui e non certamente noi”.
Quale giudizio sul governo di Ciotti?
“Ha realizzato molte cose e non tutte sono riuscite. Mi riferisco a piazza del Popolo (l’avervi messo le mani spesso ne sono la prova) e la piazza davanti alla pizzeria da Filippo, brutta esteticamente e neppure funzionale”.
Più in generale come si devono presentare agli elettori i Ds?
“Credo che un ruolo fondamentale venga giocato dalla qualità e dal costo dei servizi erogato ai cittadini. Su questo le polemiche sono molto accese. Ci sono ragioni di parte, ma anche verità. Le aziende pubbliche accorpate, grandi, qualche volta realizzate per ragioni di legge e non per i bisogni dei cittadini, sono spesso meno tempestive negli interventi.
Credo che ci voglia un controllo sulla gestione. A mio parere andrebbe costituito un osservatorio di controllo, nominato dalle associazioni, disgiunto da partiti ed amministrazioni deputati a nominare il consiglio di amministrazione delle stesse. L’osservatorio dovrebbe essere attento soprattutto sugli investimenti effettuati dalle aziende pubbliche”.
I Ds di Morciano hanno spesso non condiviso le decisioni prese a Rimini, oggi quali sono i vostri rapporti?
“Buoni. Con il segretario Riziero Santi si fanno le cose insieme”.
E con Ennio Tagliaferi che vi ha abbandonato?
“Più di una volta gli abbiamo chiesto di ritornare nelle file del partito. Rimasto sulle sue posizioni, finora non lo ha mai fatto. Il dialogo e le porte sono sempre aperte”.
E la Ghigi, che cosa dire?
“Occorre procedere con prudenza. Il suo impatto urbanistico non deve sconvolgere gli attuali equilibri della città. La carta sarà stata ben giocata soltanto se il paese ne trarrà i benefici”.