di Claudio Casadei
– Un Consiglio comunale straordinario tenutosi martedì 15 è stato il gesto con cui San Clemente ha voluto accomiatarsi dal suo segretario comunale. Lo aveva incontrato ventitré anni fa, e per Raffaele Vinelli quel piccolo comune arroccato alle spalle di Riccione doveva essere solo un punto di passaggio, il più breve possibile, per spiccare il volo verso sedi e realtà più grandi e più importanti.
Lo ha spiegato in un breve discorso, velato a tratti dalla emozione che traspariva chiaramente dalla voce che, se possibile, diventava ancora più fievole. Non è uomo di grida il dottor Raffaele Vinelli, e proprio in quel paesino si trovò a suo agio perché poté lavorare con tranquillità, in sintonia con tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi due decenni ed oltre.
Anni in cui San Clemente è cresciuto ed è diventato da un piccolo paese di una campagna povera al paese in forte e contraddittoria espansione che tutti possono vedere oggi.
Di tutte le amministrazioni che hanno collaborato con il Vinelli nella sala gremita c’era una bella rappresentanza, vecchi sindaci ed assessori, consiglieri e dipendenti del comune. Tutti lì a salutarlo a parlare brevemente con frasi di circostanza ma sincere; a ringraziarlo o a scusarsi per le inevitabili discussioni che il lavoro può avere generato ad anticipare la nostalgia dei prossimi giorni. Oppure solo a dire ?”beh ci sono anche io non ci beccavamo proprio Ma ci siamo rispettati ed adesso sono qui a salutarti”.
Ha cominciato portando il proprio saluto a nome dell’ amministrazione il sindaco di San Clemente Mariano Guiducci che ha ringraziato Vinelli per la grande collaborazione e non ha mancato di sottolineare anche il contributo da lui dato nella realizzazione dell’Unione Valconca dove si sente l’assenza della sua personalità.
Hanno parlato vecchi sindaci e Corrado Gaia oggi consigliere di minoranza ma giovane assessore ai tempi della assunzione di Vinelli, che si batté per averlo a San Clemente. Poi portano il loro saluto e i loro regali i dipendenti. Tra questi un telefonino e qualcuno ironizza: “Attento Dottore, con quello sarà sempre reperibile”.
Alla fine tutti in piazza con il vino la ciambella, le strette di mano e le ultime chiacchiere e qualche significativo crocchio della politica sanclementese del tempo che fu.
Raffaele Vinelli adesso può scegliere: o godersi una tranquilla pensione o mettere la propria professionalità al servizio del migliore offerente. Gli anni lo hanno cambiato e non se la sente più di fare il segretario di quel comune che a sua volta sta cambiando rapidamente, forse troppo. Sono parole sue, le ultime, col crisma dell’ufficialità.