– “Quam veterrumus homini optmus est amicus” (la vera amicizia è quella che dura da più tempo; mentre la traduzione letterale è: per l’uomo, il migliore amico è quello più vecchio). La frase è del commediografo latino originario di Sarsina, Plauto. Incisa su un foglio d’oro, è stato il presente che si sono fatti 5 amici che da 30 anni si incontrano tutti i mercoledì sera con la precisione di un metronomo, come si conviene al mestiere. La loro, per certi versi, è una specie di veglia, scandita dallo stesso posto al tavolo di discussione prima e al ristorante poi. Con un menu in tinta: tradizionale, con qualche eccezione.
I cinque amici sono: Pierfrancesco Gamberini, Giuliano Coscia, Bruno Piccioni, Romano Del Bianco e Vittorio Baiocchi. Tutti sono commercialisti dal prestigio riconosciuto. Il loro viaggio fatidico è la coniugazione dell’amicizia, prima e la professione, dopo.
Il misanese Gamberini ed il riccionese Coscia sono compagni di classe alle superiori. Stessa classe anche per l’altro misanese Del Bianco ed il riccionese Piccioni. Altra storia quella di Baiocchi. Siamo nel ’72, è impiegato dell’Ufficio del registro di Morciano. La normativa fiscale cambia. Per lumi, l’Associazione albergatori di Misano organizza una serata con l’esperto Baiocchi. I 4 giovani professionisti chiedono a Baiocchi se è disponibile per alcune “lezioni” private. Nasce il sodalizio. Dal ’78, Baiocchi svolge la libera professione.
La serata tipo è incontro attorno alle 8 di sera. Per circa due ore si scambiano conoscenze, interpretazioni e problemi. Poi tutti a tavola. Menu tipico: spicchi di pizza, spaghetti all’amatriciana, piadina con formaggi e salumi, erbe. Ristorante più gettonato: “il Colle” di Claudio Ricci a Misano Monte.
Afferma Coscia: “Si arriva tesi e si fa ritorno a casa più rilassati”.
Negli anni si è rafforzata l’amicizia; vero e proprio cemento. Baiocchi, il più anziano (oggi viaggia sui 70, gli altri 10 di meno), ha insegnato agli altri a sciare. Altro sport in comune: il tennis. Le famiglie si frequentano.
Ma la combriccola è seria, quanto ironica ed auto-ironica. Qualche battuta. Piccioni: “Soprattutto non abbiamo mai litigato”.
Baiocchi: “Guai a mancare. Poi, gli altri sparlano alle spalle”.
Coscia: “Senza cravatta perché sono giovanile”. “E’ lui che vuole sembrare giovane”.
Insomma, si sorride allegramente.
Finora sono stati festeggiati soltanto i 30 anni del sodalizio; nessuna celebrazione per i 5, i 10, i 20… Per l’occasione, insieme alle consorti, si è scelto “Teverini”, un prestigioso ristorante di Bagno di Romagna. Del Bianco legge due righe, tracciando il “profilo” di ognuno. Gamberini: “Non ha perso lo spirito decisionista che lo porta sempre ad anticipare le cose da fare e a non rimandare mai a domani quello che si può fare oggi”.
Coscia – “Non è venuta a meno l’arguzia che mette particolarmente nella professione… Segue volentieri l’idea che è meglio fare domani… Inalterato è rimasto il suo gusto di scelta, sempre molto personale, specialmente se si tratta del menu di ristoranti”.
Piccioni – “…ha mantenuto nel tempo la sua capacità di studiare che l’ha portato ad essere il più preparato del gruppo ed anche il più profondo nelle sviscerare i problemi della professione per cui, qualche volta, cade nella ripetitività”.
Del Bianco – “E’ il più giovane, anche se non si è mai notato, ma certamente è il più permaloso e mal accetta battute sarcastiche su di lui”.
Baiocchi – “Intatto è rimasto il suo vistoso disordine-organizzato della sua scrivania in cui, a suo dire, i fatti gli danno ragione, tutto è al suo posto e tutto gli riesce di trovare. La sua golosità per gli spaghetti non è mai diminuita”.
di Francesco Toti