– Due amici si sentono. Uno è dirigente di An, l’altro dei Ds. Fanno coppia al bar. Uno dice: “Abbiamo fatto l’accordo con Ciotti!”. L’altro: “Anche noi!”.
Dunque, Giorgio Ciotti non fa il salto della quaglia ed è il candidato a sindaco con una lista civica caratterizzata dal centrodestra. Luigi Liverani, farmacista, già Pri, rappresenta l’uomo del centrosinistra. Mario Garattoni, ex repubblicano, corre per la poltrona di primo cittadino sotto la bandiera della Lega nord.
Queste posizioni sono state ufficializzate sabato mattina 15 maggio, ultimo giorno utile per presentare le liste. Fino alle 10 del mattino le alleanze erano ancora tutte in gioco. Il giorno prima, 14 maggio, è successo di tutto ed il suo contrario.
I fatti: nudi e crudissimi. Nel pomeriggio del 14 Ciotti era col centrodestra. La sera incontra i rappresentatiti dei Ds per una possibile alleanza. Alleanza data per certa, per l’atteggiamento diessino in Consiglio comunale, dove ha sempre votato con la maggioranza. Inoltre, Ciotti, ufficialmente, si fregia dei colori della Margherita.
Invece, Ciotti che ha in animo la grande coalizione, da An ai Ds, compreso Forza Italia, vuole in lista uomini di An. E’ la rottura. La stessa tattica avvenne anche 5 anni fa.
I Ds si organizzano e presentano una lista di centrosinistra con alcuni uomini cattolici. Dall’altra parte Ciotti ha inserito personaggi culturalmente di sinistra come Silvano Soprani, ad esempio.
Sulla carta lo schieramento di centrodestra si presenta con circa 400 voti di vantaggio. Ma è molto probabile che la differenza, alla fine, sarà inferiore. Scottatissimo, il centrosinistra ha in mente una campagna elettorale capillare, all’insegna del famoso slogan: casa per casa. Ed ha messo in campo una lista di valore. Due nomi: Alessandro Ferroni e Pierluigi Autunno.
Mario Garattoni, Lega nord, corre in solitario, come 5 anni fa. Ha dalla sua un elettorato fedele. La scommessa è: riuscirà a raccogliere più suffragi rispetto alla volta scorsa?
Se Ciotti fosse andato con la sinistra, Forza Italia ed An avrebbero formato una coalizione con Garattoni e come alfiere avrebbero puntato su Bertino Montanari, ex sindaco socialista e persona perbene.
Dopo la delusione per il “tradimento” ciottiano, i diessini sono usciti con un comunicato durissimo dal titolo: “Morciano a queste condizioni non ci interessa”.
Eccolo: “Alla fine a Morciano di Romagna Giorgio Ciotti è rimasto ancorato alla destra e al suo personale sistema di potere. Per i Ds è amorale stare continuamente con i piedi su due staffe e giocare continuamente sulle ambiguità solo per garantirsi un potere del tutto temporale e virtuale, privo di idee e di progetti per Morciano. A queste condizioni Ciotti non ci interessa. Per noi Ds la politica è una forma di responsabilità e di coerenza nell’affermazione di valori precisi e condivisi. Non si può prendere in giro la gente. Il fine per noi è uno solo: il bene per Morciano di Romagna. In due anni e mezzo i Ds di Morciano, nonostante si trovassero all’opposizione, hanno dato dimostrazione di affidabilità e coerenza sostenendo il progetto politico di governo gestito in primo luogo dalla Provincia. Noi facciamo una scelta di chiarezza e di trasparenza. Manteniamo quindi la nostra coerenza di fondo con il principio moderno e democratico maggioritario che rifiuta la logica dei trasformismi e degli opportunismi e sosteniamo la lista di centrosinistra che candida a sindaco di Morciano Luigi Liverani”.
di Francesco Toti